LA RAGAZZA CON L’HIJAB SUL PONTE DI WESTMINSTER METTE A TACERE TUTTI GLI ATTACCHI ISLAMOFOBICI
ATTENTATO LONDRA, PARLA LA RAGAZZA DELLA FOTO
Dopo gli attentati di mercoledì a Londra questa foto ha iniziato a circolare sui social: una ragazza con indosso l’hijab guarda il suo cellulare sul ponte di Westminster.
Insieme a lei c’è un gruppo di persone, riunite intorno a una donna ferita. Qualcuno è in piedi, qualcuno in ginocchio a confortarla.
Nonostante la ragazza musulmana abbia una mano sul volto atterrito, su internet molti utenti l’hanno accusata di noncuranza, rendendola oggetto di attacchi islamofobici.
Lo scatto è stato diffuso su Twitter e su alcuni blog anti-Islam.
Un utente ha postato l’immagine della donna accanto a quella di Tobias Elwood, il deputato conservatore osannato per il suo comportamento in quei momenti difficili, durante i quali non è fuggito, ma è rimasto per prestare soccorso alle vittime.
“La differenza tra cristiani e musulmani”, recitava la didascalia, decidendo solo in base a quello scatto che la ragazza col velo si fosse totalmente disinteressata a quanto le stava accadendo intorno.
Lei racconta una realtà diversa. Lo ha fatto attraverso Tell Mama, un gruppo che monitora gli attacchi contro i musulmani, al quale ha chiesto di rendere nota una sua dichiarazione, in merito a quanto accaduto.
“Sono scioccata e totalmente costernata per il modo in cui una mia foto è circolata su internet”, dice l’anonima ragazza , “Alle persone che hanno interpretato i miei pensieri in quei momenti terribili e dolorosi, vorrei dire che non solo ero devastata, essendo testimone di un attacco terroristico sconvolgente e paralizzante, ma ho subito anche lo shock di trovare la mia immagine attaccata sui social media, da parte di coloro che non sono riusciti ad andare oltre al mio abbigliamento, per trarre conclusioni xenofobe e dettate dall’odio”.
Il quel mercoledì 22 marzo un misto di tristezza, paura e preoccupazione si sono impadroniti di lei. Ha parlato con altra gente presente per cercare di capire cosa stesse accadendo e sapere se servisse il suo aiuto.
Lo scatto è stato immortalato da Jamie Lorriman, che ha parlato in sua difesa.
Oltre a lui molti utenti hanno preso le sue parti, postando immagini di altri testimoni, apparentemente noncuranti: “Non potete giudicare se non vi trovavate lì, non possiamo neanche immaginare cosa stessero provando”.
(da “Huffingtonpost”)
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