LA SARDEGNA HA ROTAIE TROPPO VECCHIE E ASSUME NOVE CASELLANTI PER I TRENI
ANDRANNO A PRESIDIARE I PASSAGGI A LIVELLO TRA NUORO E MACOMER CHE NON SONO AUTOMATIZZATI E NON RISPETTANO GLI STANDARD DI SICUREZZA EUROPEI
L’ultima frontiera del trasporto ferroviario si chiama Hyperloop: una specie di capsula supersonica che sarà in grado di collegare Roma e Milano in circa mezz’ora.
Entrerà in servizio nel 2050 e in Sardegna in quegli anni probabilmente cominceranno a viaggiare i primi treni elettrici e forse neanche troppo veloci.
Per quest’anno l’avanguardia del trasporto su rotaie ci regala un bel salto all’indietro nel tempo: il ritorno dei casellanti. Sì, avete capito bene.
Ricordate il mitico casellante del film «Non ci resta che ridere» di Troisi e Benigni? Ecco, in Sardegna nove casellanti entreranno in servizio a gennaio: saranno nove e dovranno presidiare i passaggi a livello della tratta ferroviaria tra Nuoro e Macomer.
Da più di un mese i collegamenti tra le due città (gestiti dalla Regione attraverso l’Arst) sono sospesi perchè gli standard di sicurezza non rispettano le nuove normative.
Il problema riguarda proprio i passaggi a livello che lungo la rete regionale non sono tutti automatizzati: alcuni si trovano addirittura all’interno di terreni privati e così sono i proprietari a gestire il viavai delle auto.
Troppo rischioso, secondo l’Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria. Per questo la Regione è stata costretta a bloccare i collegamenti.
L’unica soluzione possibile in tempi brevi? Il ritorno dei casellanti.
In Sardegna c’è un doppio sistema ferroviario: uno è quello gestito dalle Ferrovie dello Stato, l’altro affidato alla Regione attraverso la sua Arst.
In entrambi i casi l’arretratezza è dimostrata dalla lentezza del viaggio e dalle condizioni della rete.
Quella regionale è considerata troppo pericolosa per la presenza dei passaggi a livello non presidiati e la nuova normativa (emanata dopo il disastro avvenuto la scorsa estate in Puglia) non ha concesso nè deroghe nè proroghe.
«Installare impianti automatizzati in così poco tempo è oggettivamente impossibile — denuncia il segretario della Cgil Trasporti, Arnalo Boeddu — Il Governo, tra l’altro, ha imposto una regola senza prevedere i necessari contributi e per questo in Sardegna ci siamo trovati con una tratta ferroviaria chiusa da un giorno all’altro».
Per rimettere in marcia i treni nel giro di poco tempo la Regione ha pensato ai casellanti. Alcuni sono già in servizio lungo la tratta Sassari-Alghero e sulla Sassari-Sorso, altri saranno schierati tra Nuoro e Macomer. *
Il concorso è stato bandito nei giorni scorsi: per nove assunzioni sono arrivate circa mille domande e nel giro di qualche giorno sarà completata la selezione.
«Seicentocinquanta euro netti per trascorrere una giornata intera in mezzo alla campagna a controllare i passaggi a livello, chiudere prima dell’arrivo del treno e riaprire dopo il passaggio — spiega il segretario della Cgil — La nuova norma sarebbe una buona occasione per ammodernare la nostra rete, ma ci sarebbe stato bisogno delle risorse. Così non ci sono alternative: assumere i casellanti è un passo indietro».
Nicola Pinna
(da “la Stampa”)
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