LA SCORTA DI BELPIETRO SBATTE SUL MURO
LA PARETE E’ TROPPO ALTA E L’ATTORE CHE SIMULA L’ATTENTATORE NON RIESCE A SCAPPARE…IL CAPOSCORTA ORA CAMBIA IL COLORE DEI PANTALONI DELLA TUTA DEL PRESUNTO ATTENTATORE…IL CORRIERE DELLA SERA: “TRA I POLIZIOTTI CIRCOLA LO STRANO CONVINCIMENTO CHE L’AGENTE SI SIA INVENTATO TUTTO”
Impossibile scavalcare il muro e completare la simulazione del presunto attentato al direttore di “Libero”, Maurizio Belpietro.
Secondo la ricostruzione dell’unico testimone, il caposcorta, l’uomo sopreso sulle scale sarebbe riuscito a fuggire dal cortile del condominio confinante, dopo aver scavalcato il muro alto oltre 2 metri.
Lunedì alle 20.30 uno dei titolari dell’inchiesta, il pm Pradella, assieme agli uomini della Digos e al caposcorta, hanno inscenato, con l’aiuto di un attore nei panni dell’aggressore, quanto raccontato dall’agente.
L’attesa lungo le scale, il conflitto a fuoco, la fuga dall’uscita del cortile posteriore per evitare l’altro agente di scorta fermo all’ingresso.
Ma una volta arrampicatosi sul muro, l’attore non è riuscito a scendere dall’altra parte: la siepe è troppo fitta e alta.
Così la simulazione, invece che sciogliere alcuni dei tanti dubbi, ne ha aggiunti degli altri, minando una delle poche certezze: la via di fuga.
Si spiegherebbe così la mancanza di riscontri nei video acquisiti dalle telecamere di via Borgonuovo, da dove l’aggressore sarebbe scappato, una volta superato il muro.
Non solo, il caposcorta, sentito più volte, avrebbe aggiornato la propria versione: il colore dei pantaloni della tuta dell’aggressore non sarebbero più bianchi, ma scuri.
Dopo l’inseguimento, l’agente avrebbe telefonato al collega fermo in auto per avvisarlo dell’accaduto e dare l’allarme, circostanza inizialmente non detta.
In questo modo l’ingresso principale del condominio sarebbe rimasto senza controllo e l’attentatore avrebbe potuto scappare da qui.
Dove non ci sono telecamre e il cancello elettrico romane chiuso la notte.
Gli inquirenti stanno verificando i tabulati telefonici dei due agenti e di Belpietro e stanno vagliando tutte le ipotesi, compresa quella di una rapina. Sono molte le incongruenze, tante da far annotare al “Corriere della sera” che “tra i poliziotti circola uno strano convincimento; che l’agente si sia invetato tutto.
Davide Vecchi
(da “il Fatto quotidiano”)
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