LA SCUOLA LEGHISTA INIZIA DAL CARRELLO DEI BOLLITI
LE FRATTOCCHIE PADANE A GENOVA: LA POLITICA INTERNAZIONALE SPIEGATA DA UN 87ENNE CON LA TERZA ELEMENTARE, PIU’ AVVEZZO AI FUMI DELLA CUCINA CHE AL “FINANCIAL TIMES”… ASSISTENTE UN ESPERTO IN CENSIMENTI DI CAMPI ROM CHE NON HA MAI TERMINATO L’UNIVERSITA’
Il comunicato stampa sembrerebbe una cosa seria, se non riguardasse la Lega di Genova: “Al via “le Frattocchie” leghiste per formare i nuovi amministratori. Corsi per spiegare la politica e insegnare la scrittura di interrogazioni e documenti nei futuri Municipi. L’inizia del Carroccio è promossa da Bruno Ravera e Davide Rossi”.
Viene subito da augurarsi che i relatori insegnino alle nuove leve perlomeno come gestire i fondi del gruppo regionale, visti i precedenti: il presidente del Consiglio regionale Bruzzone e l’assessore Rixi, ovvero i due maggiori esponenti padagni in regione Liguria, a breve andranno a processo per peculato per l’allegra gestione dei rimborsi spesa.
Si tratta di oltre 80.000 euro spesi per soggiorni in località turistiche nei fine settimana, pranzi a base di ostriche al Cafè de Turin sulla Costa Azzurra, telepass utilizzati da terzi, decine di ricevute di ristoranti per pranzi non certo “istituzionali” e regalie natalizie a spese dei contribuenti.
Da segnalare che un terzo consigliere regionale ( con oltre 70 ricevute nella stessa trattoria savonese) ha patteggiato una condanna a due anni.
E che un neoconsigliere è indagato per aver detto “se avessi un figlio gay lo brucerei nella stufa”, sempre a proposito di “savoir faire” padagno.
Comunque si tratta pur sempre di un’iniziativa lodevole: la politica crea nuovi posti di lavoro ed è noto che tanti giovani leghisti (e non solo) senza arte nè parte hanno trovato nella politica un’adeguata sistemazione.
Soprattutto se non hanno mai terminato gli studi universitari, qualità minima forse per autoproclamarsi “docenti” di politica e legislazione nazionale.
D’altronde in politica conta la competenza e il merito.
Leggiamo a tal proposito che “il prof. Ravera insegna dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 18 e la sua materia è politica nazionale e internazionale”.
Peccato che, salvo che non abbia acquisito una laurea in Albania, magari frequentando lo stesso ateneo di Bossi junior, Bruno Ravera (classe 1929) da Mornese risulti che negli studi si sia fermato alla terza elementare, dedicandosi piuttosto alla ristorazione.
Specializzato più che altro nel carrello dei bolliti, tipico piatto mandrogno, come lui stesso ha affermato in passato.
Come faccia oggi ad essere in grado di insegnare ai giovani la politica internazionale, visto che non sa leggere nemmeno il Finantial Time o il Washington Post, resta un mistero.
Poi però ricordiamo che l’indagato leghista Francesco Bruzzone era bidello ed è in Regione da 5 legislature, rivestendo persino la carica di presidente del Consiglio e allora ce ne facciamo una ragione.
In fondo contano più i bolliti, laureati o meno, che il carrello.
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