LA SICILIA SI SBRICIOLA, LA POLITICA STA A GUARDARE
LA SICILIA E’ DIVISA IN TRE: DOPO IL CROLLO DEL VIADOTTO SULLA PALERMO CATANIA, ORA UNA FRANA INTERROMPE PURE LA CATANIA-MESSINA
Dopo il crollo del viadotto Himera sull’autostrada Messina-Catania, ora è una frana a mettere in ginocchio la viabilità tra Catania e Messina.
La Sicilia è divisa in tre parti, con tutti i mezzi pesanti fermi perchè lungo la statale 114, sulla quale viene deviata la circolazione, c’è un angusto sottopasso che rende arduo il transito ai camion.
Il percorso alternativo varato dalla Prefettura è infatti impraticabile per i mezzi pesanti. “Da oggi tutte le derrate alimentari saranno portate al macero – dice l’Ance Sicilia, l’associazione dei costruttori edili – e quasi tutte le province dell’Isola soffriranno per la difficoltà di approvvigionamento di merci e generi di prima necessità , di materie prime e semilavorati per l’industria manifatturiera e di materiali per il settore delle costruzioni”.
Stamane nel corso di una riunione del Comitato Operativo Viabilità , si è convenuto di deviare provvisoriamente il traffico veicolare in transito sulla SS 185 di Sella Mandrazzi che collega Barcellona P.G. a Giardini-Naxos.
“Dopo approfondito esame della situazione – si legge in una nota della Prefettura di Messina – nelle more di conoscere gli esiti di un accertamento tecnico in corso, volto a stabilire l’eventuale possibilità di apertura della carreggiata autostradale a valle, si è convenuto di deviare provvisoriamente il traffico veicolare in transito sulla strada statale 185 di Sella Mandrazzi che collega Barcellona Pozzo di Gotto a Giardini-Naxos, con ingresso a Giardini per i mezzi provenienti da Catania e con ingresso a Barcellona Pozzo di Gotto per i mezzi che provenendo da Messina e da Palermo siano diretti a Catania”.
Per Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano (Anci Sicilia), “la Sicilia si sta sbriciolando e assistiamo a continui attentati alla sicurezza dei siciliani e a continue minacce ad un’economia che, oltre alla crisi, deve fare i conti con queste emergenze che la penalizzano ulteriormente. L’inadeguatezza del sistema viario rappresenta, infatti, un colpo mortale all’economia degli enti locali e una dimostrazione dell’incapacità della Regione di fronteggiare con azioni mirate una situazione insostenibile che va a sovrapporsi ad altri problemi irrisolti”.
“I trasporti in Sicilia – concludono – stanno attraversando un periodo nero, prova ne sia l’ulteriore sciopero che domattina coinvolgerà i lavoratori impegnati nel trasporto pubblico locale. A loro, che protestano contro l’immobilismo regionale e contro i tagli dei trasferimenti ai comuni e alle aziende, esprimiamo la solidarietà dell’associazione”.
Per l’Ance, la situazione “mette a nudo la gravissima responsabilità dei governi centrale e regionale e della deputazione nazionale e dell’Ars, che hanno tutti sottovalutato l’importanza di completare l’anello autostradale siciliano e di investire in maniera efficace sulla prevenzione del dissesto idrogeologico”.
E ancora: “Proprio adesso la giunta regionale per pagare spese correnti e assistenziali ha sottratto risorse al completamento della Nord-Sud, mentre il governo nazionale ha appena sfiorato la Sicilia col piano “#Italia Sicura” e la stessa Regione ha previsto pochissime risorse nella scheda sul dissesto idrogeologico presentata a Bruxelles per la nuova programmazione dei fondi europei”.
“Cosa dovrà accadere ancora – si chiede Santo Cutrone, presidente facente funzioni di Ance Sicilia – perchè l’intera classe politica capisca che la situazione del territorio siciliano non può essere più presa sottogamba? Dobbiamo sperare ancora una volta in interventi ‘fai da te’ dei cittadini e dei Comuni che evidenziano tutta la sfiducia nella politica? Non possiamo e non dobbiamo”.
(da “Huffingtonpost”)
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