LA STRETTA SULLE AUTO BLU FUNZIONA: CROLLATI GLI ACQUISTI NEI PRIMI TRE MESI DELL’ANNO
TAGLI ALLE SPESA: SONO 758 IN MENO RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE 2011 CON UN RISPARMIO SUPERIORE A 100 MILIONI DI EURO
La stretta sulle «auto blu» funziona. Nei primi tre mesi dell’anno sono 758 in meno le vetture in servizio presso la Pubblica Amministrazione con un risparmio stimato in 35 milioni di euro su 12 mesi (105 se si include il costo del personale).
Il dato, comunicato dal Ministero della Funzione Pubblica, è calcolato sulla base dei nuovi acquisti (434) e sulle dismissioni (1192).
Fra queste le «auto blu» vere e proprie, ovvero quelle di rappresentanza con autista utilizzate vertici delle amministrazioni sono 248 in meno e contano per il 2,5% del totale del parco.
E siamo soltanto all’inizio.
« Il governo i ha intenzione di dare un’ulteriore e drastica riduzione delle auto di servizio che non devono diventare un inutile privilegio o, peggio, uno status symbol da esibire», ha detto il Ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patron Griffi.
Il risultato arriva a pochi mesi dalla pubblicazione del primo censimento sulle auto pubbliche e a distanza di un giorno dall’avvio di una nuova iniziativa affidata al Formez per tenere sotto controllo i costi.
Con l’obiettivo di monitorare le spese delle amministrazioni nell’ultimo biennio in relazione agli obiettivi da raggiungere.
In base all’aggiornamento del censimento ai primi tre mesi dell’anno, i dati disponibile coprono il 95% del territorio.
Secondo quanto riporta il Ministero della Funzione Pubblica, gli acquisti da parte delle amministrazioni centrali dello Stato «sono stati praticamente azzerati», mentre negli enti locali la riduzione è stata dell’1%.
Per quanto riguarda le nuove auto degli enti locali, per 31%, dei casi, sono state effettuate in proprietà , mentre molto alta è la quota di nuovi noleggi e leasing (66%). Una formula che dovrebbe garantire un certo risparmio alle casse pubbliche.
E non si parla di «macchinoni»: il costo medio è di 9.307 euro: nel 65% dei casi si tratta di modelli con cilindrata da 1.100 a 1.600 cc, mentre il 23% è sopra i 1.900 cc.
(da “Il Corriere della Sera“)
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