“LA TERZA GUERRA MONDIALE È GIÀ SCOPPIATA”, PARLA L’EX CAPO DELLE FORZE ARMATE UCRAINE, VALERYI ZALUZHNY: “È AVVENUTO QUANDO LA RUSSIA HA COINVOLTO NELLE BATTAGLIE LE DITTATURE ALLEATE, COME IRAN E COREA DEL NORD, E COSTRUISCE MISSILI CON LE COMPONENTI CINESI”
ZALUZHNY, CHE RICACCIO’ I RUSSI DA KIEV, FU SPEDITO A LONDRA COME AMBASCIATORE DA ZELENSKY, GELOSO DELLA SUA CRESCENTE POPOLARITÀ … MA E’ ANCORA COSI’ AMATO CHE SE SI VOTASSE OGGI IN UCRAINA POTREBBE RICEVERE OLTRE L’80% DELLE PREFERENZE
«La Terza guerra mondiale è già scoppiata. Si sta combattendo qui, vicino alle nostre case europee. E c’è un’altra cattiva notizia: l’Europa non è pronta per combattere un attacco prolungato della Russia, mitigata dal fatto che, almeno per il momento, anche Putin è a corto di risorse».
Parola di Valeryi Zaluzhny, che di sfide militari con la Russia se ne intende. L’ex capo delle forze armate ucraine, il generale che contro ogni previsione seppe fermare l’avanzata russa verso Kiev nel febbraio-marzo 2022 e nei mesi seguenti addirittura liberare larghi settori del suo Paese, dopo un lungo silenzio torna a parlare.
«Ovvio che siamo nella Terza guerra mondiale, è avvenuto quando la Russia ha coinvolto nelle battaglie le dittature alleate, come Iran e Corea del Nord, e costruisce missili con le componenti cinesi, costringendo l’Ucraina a dipendere sempre più dagli aiuti occidentali», spiega Zaluzhny alla stampa ucraina.
Brutte notizie per Volodymyr Zelensky, che l’aveva silurato in febbraio dal suo ruolo militare per mandarlo ambasciatore a Londra. Secondo l’opinione comune nei corridoi di Kiev, il presidente era geloso della sua crescente popolarità, a fronte invece della propria crisi di consenso interno.
Noi stessi avevamo percepito in diretta il malcontento dei soldati sulle prime linee del Donbass: c’erano unità che minacciavano addirittura la diserzione per protesta contro il licenziamento del comandante in capo. Se si dovesse votare oggi, Zaluzhny potrebbe ricevere oltre l’80% delle preferenze, mentre il tasso di popolarità di Zelensky resta inferiore al 50%, contro l’oltre 90 del primo anno di guerra. Il portale Ukrainska Pravda prevede che l’ex generale sarà il prossimo presidente.
«Oggi Zaluzhny rappresenta il nuovo, ha lo stesso ruolo che permise a Zelensky di riceve il 75 per cento dei voti nel 2019», dicono all’Istituto di sociologia dell’università di Kiev. I sondaggi mostrano una netta caduta dei consensi per la classe politica e invece la crescente fiducia negli uomini delle forze armate.
Così, dopo otto mesi di silenzio, l’ex militare diventato diplomatico suo malgrado ha deciso di parlare. Lo fa con forza: tra pochi giorni uscirà «La mia guerra», il primo volume dei tre della sua autobiografia, che vorrebbe essere anche lo specchio del Paese chiamato alle armi. Il secondo s’intitola «La nostra guerra» e il terzo «La loro guerra». Se è vero che gli ucraini mancano di soldati, anche i russi sono a corto […] Putin sta cercando reclute tra gli Houthi yemeniti, ne avrebbe già assoldati parecchie centinaia. Mosca cancella sino a 90.000 euro di debiti ai cittadini che partono volontari.
(da agenzie)
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