LADY MARTA ORMAI È LA MONARCA (QUASI) ASSOLUTA DI FORZA ITALIA: È LEI A GESTIRE IL CAMBIAMENTO DENTRO IL PARTITO
LA RIORGANIZZAZIONE DEI COORDINATORI, I RAPPORTI CON RENZI, LA RONZULLI SEMPRE PIÙ “APPESA A UN FILO”
Lo chiamano il Marta Power. O meglio: il Fascina Soft Power. Perché il comando della quasi consorte di Berlusconi (lui la chiama «mia moglie») in Forza Italia, ormai acclarato e quasi condiviso, non è di tipo monocratico. Anzi, l’assetto del partito azzurro dopo la “resurrezione” post-ospedaliera del Cavaliere prevede, oltre al leader principale, un quadrumvirato: Marta, Marina, Tajani e Gianni Letta, tornato in gran splendore come Eminenza Azzurrina e regista.
A gestire il cambiamento promesso e promosso da Berlusconi è comunque Marta. E a lei potrebbe riuscire quella riorganizzazione del partito per grandi aree e tre macro-regioni – Nord, Centro e Sud – che Silvio sogna da più di dieci anni.
Il Soft Fascina Power prevede, oltre a un ricambio dei coordinatori regionali, la tripartizione del potere interno per cui al Nord gli azzurri saranno guidati da Alessandro Sorte (super tendenza Marta), al Centro da Alessandro Battilocchio (tajaneo doc) e al Sud da Tullio Ferrante, il più caro amico ed ex compagno di scuola di Marta, sottosegretario alle Infrastrutture e ormai di casa ad Arcore.
Se questo tipo di riorganizzazione andrà in porto, Forza Italia avrà un’architettura più piramidale e con un gruppo di vero comando molto ben definito. Nel quale rientrano insieme ai nomi di cui sopra anche altri: dal capogruppo dei deputati Barelli, vicinissimo a Tajani, all’eurodeputato Fulvio Martusciello uomo macchina e suggeritore di strategie, da Anna Maria Bernini ministra ma anche vice-coordinatrice nazionale a Gasparri e soprattutto Schifani che è il punto di riferimento dei presidenti regionali azzurri, ma stanno emergendo anche altre figure di peso: come la deputata Cristina Rossello, segretaria cittadina di Milano e avvocata di Marina Berlusconi. Per non dire di Stefano Benigni, altro fedelissimo di Marta, deputato e coordinatore nazionale del movimento giovanile, di cui Silvio non fa che dire un gran bene.
«Un vero rilancio», lo chiama Berlusconi. Il Fascina Soft Power si concentra comunque sul partito. E la nuova Forza Italia ha deciso di tornare all’antico, ripristinando le feste azzurre. La Festa Azzurra dei giovani sarà a Gaeta, dall’8 settembre. Alla fine dello stesso mese – a Telese, storica terra mastellata, nel beneventano – si svolgerà la Festa Azzurra nazionale.
E lì – medici e famiglia permettendo – Silvio vorrà esserci in presenza. Nel ricambio di tutto, come si sa, c’è anche stato il turn over alla guida delle comunicazione del Cavaliere, e dopo Paolo Emilio Russo, ecco Danila Subranni. C’è poi da sostituire, forse, il capogruppo in Senato. E se non sarà più Licia Ronzulli, toccherà a Mario Occhiuto o, meno probabilmente, a Roberto Rosso.
Berlusconi non ha nessuna voglia di insidiare Meloni – anzi i rapporti tra Giorgia e Marta sono più che cordiali – ma il vero autore dell’operazione primo presidente della Commissione Ue targato Ppe più destra vuole essere Silvio.
Una raccomandazione va facendo Berlusconi ai suoi: «Non attaccate Matteo Renzi. Se rinsavisce e molla la sinistra, le nostre porte per lui sono sempre aperte». Ma questo è un discorso futuribile.
(da Il Messaggero)
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