L’AMICHETTISMO MELONIANO, I LEGAMI TRA MARSILIO E LA DUCETTA: GIORGIA MELONI HA FATTO DA BADANTE ALLA MAMMA DI MARCO MARSILIO. ROMANO DELLA GARBATELLA
È UN PARENTE D’ITALIA COME DA PEGGIORE PATRIOTTISMO MELONIANO. SUA SORELLA LAURA MARSILIO È DIRIGENTE NAZIONALE DI FDI ASSIEME AD ARIANNA MELONI E FU ASSESSORA A ROMA NELLA GIUNTA ALEMANNO
Di certo non sapete che Giorgia Meloni, per un certo periodo ha fatto da badante a una signora anziana. Era la mamma di Marco Marsilio, primo governatore meloniano eletto 5 anni fa in Abruzzo, e ricandidato per le elezioni che vanno in scena tra una settimana. Sì perché Marco Marsilio, soprannominato il Lungo, non è abruzzese. E’ romano, proprio della Garbatella, il quartiere della Meloni.
Sono amici da molti anni, da quando Marsilio capeggiava il Fronte della Gioventù capitolina. E infatti è stata proprio la Meloni a spedire Marsilio all’Aquila, collegio nel quale si è candidata capolista alla Camera alle ultime politiche, dove Marsilio vinse le elezioni regionali nel 2019 credendo che l’Abruzzo affacciato sull’Adriatico fosse bagnato addirittura da 3 mari. Manco fosse stato la Sicilia.
Del resto Marsilio è un parente d’Italia come da peggiore patriottismo meloniano. Sua sorella Laura Marsilio è dirigente nazionale di Fratelli d’Italia assieme ad Arianna Meloni e fu consigliera e assessora a Roma nella giunta del condannato Gianni Alemanno. Il suo ex marito, Pierpaolo Terranova, ex cognato di Marsilio, è a sua volta dirigente di Fratelli d’Italia a Roma.
Assieme al ministro Lollo, marito di Arianna, Marsilio è stato di recente a cena al consolato italiano di Barcellona non si sa bene per quale motivo, ovviamente a spese dei cittadini. Marsilio ama la tavola. Ce lo ricordiamo a cena in riva al mare qualche estate fa, mentre sui monti intorno all’Aquila andavano in fumo 700 ettari di bosco e decine di soccorritori rischiavano la vita per spegnere le fiamme, il governatore rimase imperturbabile al ristorante con molto appetito.
Era il periodo nel quale doveva decidere chi mettere alla poltrona di direttore generale della Regione. Scelse Antonio Sorgi, imputato nel processo per la strage di Rigopiano, alla faccia dei parenti delle vittime.
Insomma , oggi Marco Marsilio si ritrova al termine di un mandato nel quale i sondaggi lo danno in leggero vantaggio sullo sfidante Luciano D’Amico, candidato indipendente sostenuto da tutto il centrosinistra che va da Renzi ai 5 stelle.
Parliamo di circa 2 punti percentuali, 50, 8 per Marsilio, contro il 49,2 per D’Amico
Allora chiediamoci da cosa può derivare questo gradimento? Stando ai fatti sembra che a diversi abruzzesi Marsilio stia piacendo in questi giorni perché ha appena dato contributi a pioggia con l’ultima finanziaria concomitante con la campagna elettorale.
Per dire, la corte dei conti indaga con l’ipotesi di violazione della legge che vieta il finanziamento pubblico ai partiti sul destino di 12 milioni di euro erogati a fiere, sagre, circoli, bocciofile, a premi per scrittori di destra, e ad associazioni varie, tra cui alcune che hanno partecipato a competizioni elettorali. L’inchiesta ha preso il via dopo un esposto denuncia presentato dall’ex governatore Luciano D’Alfonso.
Il gradimento potrebbe venire anche dai balneari, per i quali Marco Marsilio si è detto felice del fatto che la Cassazione abbia bocciato la decisione del Consiglio di Stato di aver escluso dalla discussione della Bolkestein i sindacati dei balneari.
In questo modo resta inapplicata la norma approvata nel ddl Concorrenza dal governo Draghi, che avrebbe mandato a bando pubblico le spiagge e messo fine alle multe salate che l’Italia paga all’Europa da anni a causa delle continue deroghe.
Quelle che piacciono a Meloni e quindi anche a Marsilio. E comunque poiché anche per Marsilio i parenti e gli amici saltano la fila sui meritevoli e i competenti, ha pensato bene di nominare Commissario del post terremoto il senatore ed ex sindaco di Ascoli Piceno Giuliano Castelli, ovviamente fedelissimo patriota d’Italia, ma anche contestatissimo, persino dal vescovo di Norcia, visto che Castelli ha preso il posto dell’ex vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, l’unico che era riuscito ad ottenere un fondo per la ricostruzione.
Ah, non va dimenticato che Marsilio, in Abruzzo, è l’unico governatore che permette alla sua giunta di fare riunioni da remoto in pantofole o dalla spiaggia al modico stipendio di oltre 100 mila euro l’anno. Tra gli assessori incompatibili è rimasto in carica per 4 anni anche Guido Liris, nella doppia veste di senatore a Roma, da cui fino all’anno scorso ha fatto la spola dall’Aquila.
E non è finita. A differenza dei consiglieri, gli assessori di Marsilio hanno il privilegio di riscuotere l’indennità facendosi sostituire in aula al momento del voto da gente pescata tra i primi non eletti nelle liste elettorali.
Tuttavia, se si tratta di favorire i palazzinari che portano voti, si può arrivare a votare anche in piena notte, alle 2 e mezza come è successo il 29 dicembre scorso, quando la giunta Marsilio, con un emendamento ha cancellato 1000 ettari di Riserva Naturale protetta del Borsacchio, nel comune di Roseto degli Abruzzi (Teramo) così da poter costruire.
Il tutto senza confronti in aula e senza seguire l’iter delle leggi nazionali. Il WWF parla di ennesima vergogna e il sindaco di Roseto Mario Nugnes, si dice incredulo, mentre l’opposizione parla di porcata.
Porcata a fine mandato. Porcata a inizio mandato, quando con la scusa dell’emergenza Covid la giunta Marsilio approvò un condono fiscale chiamato restando seri “pace legale” che comprendeva quella fiscale, edilizia e processuale. Con un ammanco milionario alle casse pubbliche e un incentivo a delinquere.
In tema di sanità, la gestione Marsilio è un disastro. La mancata approvazione del piano sanitario regionale ha prodotto disservizi ai cittadini e accordi con i privati. Gli ultimi dati disponibili dicono che la giunta dell’Abruzzo paga 120 milioni alle Regioni confinanti per garantire le cure degli abruzzesi, mentre il disavanzo sulla sanità ammonta a 150 milioni di euro.
Vabbè ma tanto mica paga Marsilio…
Lui si ricandida speranzoso di continuare la sua gestione amicale e familistica di una Regione che dovrebbe avere al centro dei propri interessi i cittadini. Ai cittadini a questo punto non resta che aprire gli occhi e votare informati. Prima di ritrovarsi incornati
(da blog Daniele Martinelli)
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