LANDINI: “DI MAIO INIZIA MALEâ€
IL SEGRETARIO DELLA CGIL: “I SALARI VENGONO STABILITI DAI CONTRATTI NON DAI POLITICI E LA CONTRATTAZIONE LA FANNO GLI IMPRENDITORI E I SINDACATI”
“Se questi sono i presupposti, iniziamo davvero male”. La Cgil legge con stupore le parole di Luigi Di Maio, rilasciate in un’intervista all’Huffpost in cui il vicepremier M5s li invita a schierarsi “o con i lavoratori o con il Pd”.
Per Cgil, il sindacato guidato da Maurizio Landini, non è con questi toni che ci si può sedere attorno a un tavolo, anche perchè la “commissione ministeriale” di cui parla il ministro del Lavoro viene totalmente bocciata.
“Se il salario minimo – si apprende in ambienti della Cgil – viene stabilito da una commissione ministeriale significa che ciò è una roba politica e non a favore dei lavoratori. La contrattazione si fa tra lavoratori e imprese tramite i sindacati, i salari sono stabiliti dai contratti non dai politici”.
Premettendo che la proposta del salario minimo presenta dagli M5s è più ragionevole rispetto a quella del Pd, la Cgil smonta comunque l’intero impianto.
Il salario minimo, che i grillini propongono che sia di nove euro lordi, deve essere proporzionato al lavoro che si fa.
Per il sindacato non si può stabilire una paga base, che invece deve essere l’insieme dei giorni festivi, delle domeniche e degli straordinari.
Per questo il salario minimo è diverso da quello che si intende per paga oraria. “È qui la contraddizione della proposta M5s”, spiega ancora la Cgil, “altrimenti si torna a quella Pd”.
Per la Cgil, Di Maio dovrebbe piuttosto impegnarsi affinchè venga ampliata la copertura contrattuale. “Oggi in Italia abbiamo l’85% di copertura contrattuale. Il vero obiettivo non è dare una nuova legge ma dare copertura a quel 15% che non ce l’ha”.
L’invito che la Cgil infine rivolge al ministro del Lavoro è di ripartire dalle leggi di iniziativa popolare che giacciono in Parlamento: “Partiamo da lì, dalla carte dei diritti. In fondo M5s è sempre stato a favore dei referendum”.
(da “Huffingtonpost”)
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