LARA COMI: FAI UN SELFIE CON IL MIO LIBRO E VINCI UNO STAGE AL PARLAMENTO EUROPEO
PIOGGIA DI CRITICHE SULL’INIZIATIVA: “COSI’ NON E’ CULTURA MA LA FORTUNA CHE CONTA”
“Acquista il libro, fai un selfie e invialo insieme al tuo curriculum”.
È questo “l’annuncio di lavoro” per vincere uno stage retribuito al Parlamento Europeo lanciato dall’eurodeputata di Forza Italia, Lara Comi, nella quarta di copertina del suo nuovo libro: “A.A.A. Lavoro Offresi – Quel che devi sapere sulle opportunità della Garanzia Giovani”.
Mentre in Italia il tasso di disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni è tra i più alti d’Europa, i giovani italiani possono tentare la fortuna con pochi euro e uno scatto.
Il procedimento consigliato dalla Comi è semplice: acquistare il libro, fare un selfie e inviarlo insieme al curriculum vitae a garanziagiovani@europe4you.it.
I più fortunati potranno ottenere uno stage, retribuito con i soldi pubblici, presso l’ufficio della deputata all’europarlamento.
Eppure la mail indicata non ha nulla a che fare con Garanzia Giovani, cioè l’iniziativa europea volta a “garantire” una offerta qualitativamente valida di lavoro o di formazione per i giovani dai 15 ai 29 anni che non studiano e non lavorano.
Europe4You è infatti una società di consulenza milanese che ha come presidente onorario proprio l’eurodeputata ed è rivolta ai giovani che intendono trovare occupazione nei paesi europei.
Lara Comi ha omaggiato i colleghi dell’Europarlamento con la sua fatica editoriale, ma la quarta di copertina che invita al concorso a selfie ha fatto inarcare più di un sopracciglio all’interno dell’emiciclo.
La selezione dello stagista, nel quadro della questione morale, non convince gli eurodeputati.
Per quanto negli ultimi tempi i criteri di selezione siano molto alti, utilizzare il selfie, che richiama l’aspetto fisico, come caratteristica per la selezione solleva qualche dubbio.
Un europarlamentare commenta: “Invitare i cittadini a giocare alla roulette non è esattamente un modello di sviluppo lungimirante nè generoso. In questo modo non è la cultura ma la fortuna che conta”.
Simone Alliva
(da “L’Espresso”)
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