LE CARCERI ITALIANE SONO DEI COLABRODO: IL 44ENNE ALBANESE XHEVDET PLAKU, DETENUTO NEL CARCERE DI ANCONA, ESCE A BUTTARE L’IMMONDIZIA E POI SPARISCE NEL NULLA. SPERIAMO CHE NON ASPETTASSE UN FALCON DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO PER PORTARLO A TIRANA
L’UOMO, A CAPO DI UNA BANDA DI NARCOTRAFFICANTI E IN PASSATO CONDANNATO PER DUE OMICIDI, È RIUSCITO A EVADERE DAL PENITENZIARIO APPROFITTANDO DEL REGIME DI LAVORO ESTERNO E LA POLIZIA PENITENZIARIA SI È ACCORTA DELLA SUA ASSENZA SOLO QUALCHE ORA PIÙ TARDI
È caccia all’uomo ad Ancona dove un detenuto è evaso dal carcere di Barcaglione nelle scorse ore in una fuga decisamente singolare. Il 44enne Xhevdet Plaku, alias “Achille”, è sparito nel nulla mentre andava buttare la spazzatura fuori dal carcere, una libertà di cui godeva grazie ad alcuni benefici di legge e alla buona condotta in cella.
L’evasione è avvenuta giovedì mattina in maniera così silenziosa e senza dare sospetti che solo alcune ore dopo in carcere si sono accorti della sua assenza. Immediato l’allarme e la conseguente caccia all’uomo, prima nei dintorni del carcere e poi estesa a tutta la città con la diffusione di nome e foto a tutte le forze dell’ordine.
Xhevdet Plaku, 44enne cittadino albanese, era in prigione da un anno e mezzo perché ritenuto a capo di una banda di traffico internazionale di droga, in particolare con i Paesi Bassi e il Belgio, ma in passato era stato accusato anche di due omicidi e condannato in Albania.
Nel carcere di Ancona beneficiava del regime detentivo dell’articolo 21 e godeva cioè della libertà di movimento all’esterno del carcere senza scorta.
Un’evasione decisamente anomala, visto che l’uomo tra alcuni mesi avrebbe finito di scontare la condanna, ma per gli inquirenti decisamente pianificata a tavolino. Probabilmente aveva qualche complice fuori pronto ad aiutarlo.
(da agenzie)
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