LE DUE ORE AL TELEFONO TRA DRAGHI E GRILLO PER AVERE IL VIA LIBERA DAL M5S
DRAGHI HA CHIAMATO IL GARANTE DEL M5S PROMETTENDO CHE NON VERRA’ TOCCATO IL REDDITO DI CITTADINANZA E DANDO GARANZIE
Senza il beneplacito del M5s sarà difficile ottenere una fiducia in Parlamento. E così Draghi, dopo l’incontro di un’ora e mezza con il premier dimissionario Conte, ha fatto un ulteriore passo verso i pentastellati: ha chiamato direttamente Beppe Grillo. Tant’è che dopo un iniziale scetticismo, la posizione del M5s nei confronti di Draghi è passata dal «no» secco, a una prima timida apertura, portata avanti dalle dichiarazioni del capo politico ad interim Vito Crimi, ma anche dallo stesso Conte,
L’ingresso in scena di Mario Draghi ha creato un vero e proprio uragano interno al MoVimento. E la situazione è profondamente critica per il futuro del M5s, tant’è che il fondatore e garante Beppe Grillo ha deciso di andare a Roma per tentare di placare la rivolta degli ortodossi anti-Draghi.
Della telefonata tra Mario Draghi e Beppe Grillo si sa poco. Ma se l’apertura c’è stata qualche elemento di convergenza ci sarà pur stato.
E pare che Draghi abbia rassicurato Grillo sulla questione dei temi ambientali, sullo sviluppo sostenibile (menzionato altresì da Giuseppe Conte nel suo discorso) e baricentro del programma che univa i Cinque Stelle al Partito Democratico e LeU.
Ma non solo. Su uno dei cavalli di battaglia del M5s, il reddito di cittadinanza, Draghi avrebbe assicurato che «non verrà smantellato, ma migliorato». E così Grillo ha deciso di aprire. Ma quest’apertura potrebbe avere un prezzo alto e del tutto interno da pagare: la scissione del M5s.
(da Open)
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