LE SCUSE PIU’ ASSURDE DEGLI ITALIANI PER USCIRE SENZA VALIDE RAGIONI
AUMENTANO CONTROLLI E DENUNCE, MA CI SONO TROPPI DEMENTI IN CIRCOLAZIONE
In questi giorni Arma e Polizia stanno fermando sempre più cittadini per verificare le ragioni per cui si trovano fuori casa. Le denunce per l’inosservanza delle regole poste dal decreto #IoRestoaCasa sono in crescita e non si fatica a capire perchè, viste le scuse che certi cittadini hanno accampato una volta fermati.
Da chi viene beccato a bere una birra nel punto di ristoro dell’area di sosta perchè sta facendo benzina senza una macchina a chi afferma di essere fuori per “andare a scopare”, l’idiozia del popolo italico è stata messa nero su bianco sulle autocertificazioni con le più assurde scuse per uscire.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, alcune persone sono state beccate in giro dalle forze dell’ordine e denunciate perchè impossibilitate a fornire un’adeguata ragione per essere lì. Le scuse sono veramente fantasiose, seppur ovviamente inutili.
C’è chi, in provincia di Macerata, è stato denunciato perchè pizzicato dai carabinieri mentre beveva una birra nel bar di una stazione di rifornimento. La ragione per essere lì? Fare benzina alla macchina. Peccato che non avesse la macchina con sè.
In provincia di Padova un uomo di è fatto prendere dalla mentalità dell’americano medio che fa file per le armi in tempi di coronavirus; l’individuo è uscito di casa per comprare l’arma e si è recato dai carabinieri per denunciarla. Beccandosi lui la denuncia per essere uscito senza giustificata ragione.
Ancora, a Torino un uomo che abita in provincia è stato beccato in giro con una birra in mano. Testuali parole sull’autocertificazione: “Ho tre ragazze. sono venuto a Torino per scopare”.
Tra chi fa picnic in dodici perchè “ha bisogno di aria” a Napoli, chi afferma che sta “andando a correre” ma va in giro in giacca e cravatta a Palermo, chi va a fare la spesa in un supermercato a 25 km di distanza dal domicilio perchè “ha la tessera e i punti in scadenza” in provincia di Alessandria, possiamo veramente dire che tutta in tutta Italia ci sono individui a cui le regole stanno proprio strette.
Al di là delle risate inevitabilmente amare che ci si fa leggendo queste storie, il punto è uno solo. In un momento in cui sembra sempre più chiaro che il 3 aprile non potremo tornare a vivere le nostre vite facciamoci un esame di coscienza e smettiamola di agire in maniera sconsiderata.
Perchè magari ci sentiamo bene, perchè magari non conosciamo nessuno che abbia contratto il coronavirus. Magari, appunto. Impegniamoci tutti per evitare di essere parte di quella popolazione che vanifica gli sforzi di medici e infermieri in prima linea, di commessi, farmacisti e di tutti i lavoratori che tengono aperto e anche di quelle persone che realmente stanno vivendo in isolamento.
(da agenzie)
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