LEGA SENZA VERGOGNA: VOTA CONTRO IL PROPRIO EMENDAMENTO, NESSUN TAGLIO ALLE INDENNITA’ PARLAMENTARI
BOCCIATA IN COMMISSIONE LA RIDUZIONE DEGLI STIPENDI DI DEPUTATI E SENATORI… LA LEGA SI SUPERA: PRIMA PRESENTA UNA PROPOSTA DI TAGLI, POI VOTA CONTRO LA STESSA
I parlamentari hanno il diritto di essere rispettati, quindi niente tagli alle indennità .
E` finita così, con la Commissione bilancio della Camera che ha bocciato gli emendamenti alla manovra presentati dalle opposizioni che puntavano a ripristinare il taglio del 50% dell`indennità dei parlamentari.
La Lega ha votato contro il proprio emendamento, che prevedeva il taglio degli stipendi.
Il sottosegretario Cesario ha spiegato che il governo ha cambiato idea in materia «dopo un lungo dibattito in Commissione al Senato e, sentita la maggioranza, ha ritenuto di decidere in tal senso».
Nonostante all`orizzonte si profili il ricorso al voto di fiducia anche alla Camera (con relativa blindatura del provvedimento uscito dal Senato), alcuni membri del Carroccio provano a modificare il comma dell`articolo 2 che riguarda il contributo di solidarietà .
L`emendamento prevede di inserire, soltanto per i calciatori professionisti, un contributo di solidarietà del 6% sui redditi oltre 200mila euro ed un ulteriore contributo del 5% «per ogni giornata di sciopero effettuata durante l`anno fiscale».
Tanto per far vedere che i padagni sono per il contenimento degli stipendi (degli altri)
La manovra ieri ha incassato anche il no dei magistrati che entrano in stato di agitazione.
Nel mirino ci sono, in particolare, il mantenimento del contributo di solidarietà che si applica ai dipendenti pubblici e ai “pensionati d`oro” – pari al 5% della parte eccedente i 90mila curo e del 10% le somme percepite oltre 150mila euro – oltre al prelievo del 3% per i redditi privati superiori ai 300mila euro.
Un duplice intervento sul quale il parlamentino dell`Associazione nazionale magistrati esprime la propria «indignazione».
«Sono misure che penalizza- no esclusivamente i dipendenti pubblici, senza colpire in alcun modo i possessori di grandi ricchezze e gli evasori fiscali e senza intervenire sulle numerose fonti di spreco del denaro pubblico».
Per il sindacato delle toghe «appaiono evidenti l`iniquità e la contrarietà al principio di eguaglianza e di parità contributiva del mantenimento del contributo di solidarietà per i redditi superiori ai 90mila euro solo per il pubblico impiego».
Negativo quindi il giudizio sulla eliminazione dell`imposta sui redditi dei privati oltre 90mila euro.
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