LEGGE SEVERINO: SE CONDANNATO, SALVINI DECADE E NON SARA’ CANDIDABILE SE LA PENA SUPERA I DUE ANNI
SARANNO NECESSARI TRE GRADI DI GIUDIZIO, TRATTANDOSI DI UN PARLAMENTARE
Non ci sono solo i processi e le relative autorizzazioni del Senato – quella per il sequestro dei migranti sulla nave Gregoretti, già concessa il 12 febbraio, e quella eventuale per il caso Open Arms in discussione oggi al Senato – a turbare i sonni di Matteo Salvini.
Perchè il vero rischio, per lui, sta nella sua futura agibilità politica.
Quella di essere costretto ad affrontare la decadenza da senatore, oppure l’impossibilità di ricandidarsi, qualora incappi in una condanna che superi i due anni. Ipotesi realisticamente possibile visto che il reato di sequestro di persona, con minori coinvolti, è punito fino a 15 anni.
La legge Severino del 2012, da questo punto di vista, non è in alcun modo aggirabile. Poichè, già all’articolo 1, prevede appunto che condizione imprescindibile per correre alle elezioni di deputato, senatore o parlamentare europeo, nonchè per essere e restare membro del governo, sia quella di avere una fedina penale pulita, priva di una condanna che superi i due anni di pena.
Qualora la condanna intervenga nel pieno di una carica, essa comporta subito la decadenza dalla medesima. Proprio com’è avvenuto nel 2013 per Berlusconi condannato per frode fiscale nel caso Mediaset. Poi decaduto da senatore.
Solo per le cariche locali (Regioni e Comuni) la clausola di ineleggibilità e in questi casi di sospensione – per condanne che raggiungano i 18 mesi – scatta subito dopo la sentenza di primo grado.
Salvini quindi già rischia per il caso Gregoretti, la nave che il 26 luglio 2019 si vide negare lo sbarco degli oltre 130 migranti, tra cui dei minori. Per la quale il Senato, a differenza del caso Diciotti, ha già dato l’autorizzazione al processo. A Catania l’udienza preliminare, dopo tre rinvii dovuti al Covid, è stata fissata per il 3 ottobre. Lì si dovrà decidere se il processo va avanti.
Ovviamente è impossibile prevedere quali potranno essere i tempi del dibattimento, dal primo grado alla Cassazione, con una prescrizione lunga vista l’entità del reato.
Ma è certo che, con elezioni politiche fissate al 2023, per Salvini si verificherà un intreccio di situazioni processuali e sua agibilità politica. Che potrebbe anche mettere in discussione la sua leadership nella Lega.
(da agenzie)
Leave a Reply