LEGGE TRUFFA: BERLUSCONI PROVA A CHIUDERE SU QUOTA 37, MA FORZA ITALIA E’ DIVISA
TOTI E’ PER LA ROTTURA, VERDINI PER L’ACCORDO, I DUBBI DELLA GHISLERI… RESTANO LA MARCHETTA ALLA LEGA, LE LISTE BLOCCATE, LO SBARRAMENTO AL 5% E NIENTE PREFERENZE
È con l’obiettivo di non interrompere mai la trattativa che Silvio Berlusconi sente ripetutamente Matteo Renzi al telefono.
Più di un colloquio per trovare una difficile quadratura tra l’accordo sottoscritto e le richieste del Quirinale di alzare la soglia di accesso al premio di maggioranza al 38. Una “via stretta”, “molto stretta”, avvolta dallo scetticismo nei confronti di Giorgio Napolitano, perchè “l’accordo era fatto e invece le richieste del Colle rischiano di farlo saltare”.
Ed è proprio di fronte al coro di voci dissonanti che Silvio Berlusconi decide di prendere la bacchetta e guidare l’orchestra.
Pure Giovanni Toti, la new entry targata Mediaset, è per non accettare una qualunque soglia superiore al 35, a costo di far saltare il tavolo. Perchè, a quel punto, l’unica alternativa sarebbe “un governo di scopo Renzi”.
Per la linea dura i falchi alla Minzolini, ma anche l’ultra moderata Gelmini. Epperò è un azzardo. Che compromette quell’operazione padre della patria che il Cavaliere ha orchestrato per poi sondare il Quirinale su eventuali ipotesi di clemenza ora che si avvicina la decisione del tribunale su servizi sociali o domiciliari.
Ecco perchè l’ex premier percorre la “via stretta”.
È in un complesso incrocio diplomatico che per tutto il giorno si ragiona sulla praticabilità di soglie più basse rispetto al 38, che significherebbe “ballottaggio per legge” e sconfitta sicura perchè, come ha spiegato la Ghisleri, “al secondo turno i grillino votano per la sinistra”.
Per Berlusconi, a voler stare sicuri, non si dovrebbe andare oltre il 36. Ma è sul 37 che si tenta una mediazione vera.
Con Verdini, e poi direttamente Berlusconi, che parla con palazzo Vecchio e Gianni Letta impegnato nel più complesso ruolo di interlocuzione col Colle. È lì che si annidano delle “sincere perplessità ”.
Perchè, “Napolitano è spaventato dal precedente Ciampi”, ovvero di un capo dello Stato che firma una legge rivelatasi successivamente anticostituzionale.
Per firmare, è il messaggio che trasferisce Gianni Letta, il capo dello Stato vuole essere sicuro che la Corte consideri la normativa costituzionale.
È una sorta di assicurazione preventiva l’ostacolo su cui la trattativa si avvita. E che riguarda tutte le soglie della legge.
Quella del premio, ma anche lo sbarramento del cinque per i partiti in coalizione su cui l’asse tra Berlusconi e Renzi è granitico.
Entrambi si mostrano determinati rispetto a un punto su cui invece si estendono le perplessità del Quirinale.
La trattativa va a rilento proprio perchè ogni punto deve essere approfondito e soppesato, nella triangolazione Arcore, palazzo Vecchio, Quirinale.
Il tutto mentre Alessandra Ghisleri, che in vita sua non ha mai sbagliato sondaggi e previsioni, sforna report a ritmi impressionanti.
È il suo parere più di quello di Verdini e Letta che Berlusconi ascolta prima di pronunciare il numero di una qualunque soglia.
Il negoziato sulla soglia per il premio va di pari passo con quella di sbarramento ai piccoli partiti. Che considerano il cinque per cento una specie di ghigliottina: “Su questo — ripete Berlusconi — non sono disposto a cedere”.
E va di pari passo con le garanzie che Berlusconi chiede sul “salva Lega”, su cui non registra ostacoli da Renzi. Insomma, si tratta.
Chi conosce Berlusconi, sa che non chiude mai le trattative con un anticipo superiore ai cinque minuti rispetto alla deadline. La predisposizione però è a chiudere l’accordo. Non è un caso che in serata i dichiaratori diffondano ottimismo, dopo ore di silenzio nel momento più difficile.
Il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta assicura: “L’accordo tra Berlusconi e Renzi regge”. E Romani: “Ho l’impressione che l’accordo regga. Siamo vicini al ‘fine tuning’ delle cifre”. Ovvero alle limature.
Anche se i report della Ghisleri non suggeriscono grande entusiasmo sul 37…
(da “Huffingtonpost”)
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