LEGHISTI SU MALTA, TRA SOLDI OFFSHORE E CONFLITTI D’INTERESSE
UNA FONDAZIONE DI BENEFICIENZA, PRESIEDUTA DA UN LEGHISTA, HA INVESTITO MILIONI A MALTA SUI TITOLI DI PICCOLE SOCIETA’, COMPRESA UNA COMPAGNIA DI ASSICURAZIONE AMMINISTRATA DALLO STESSO ESPONENTE DELLA LEGA, SOTTO INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA
Milioni di euro investiti in titoli di piccole società maltesi.
Un dirigente della Lega che presiede una fondazione legata a Cariplo e gestisce affari in conflitto d’interessi.
Un castello medievale acquistato da un miliardario con base nel paradiso vacanziero di Mauritius, nell’Oceano Indiano.
Sono questi gli ingredienti della storia svelata dall’inchiesta dell’Espresso. Una trama in cui si intrecciano politica e affari, con un ente di beneficenza che finisce per trovarsi coinvolto in operazioni finanziarie ad alto rischio.
La vicenda ruota attorno alla Fondazione comunitaria del Varesotto, nata 20 anni fa per iniziativa di Cariplo che ha voce in capitolo nelle nomine degli amministratori dell’ente, di cui è anche di gran lunga il principale finanziatore.
Dal 2007 al 2017 la fondazione è stata presieduta da Luca Galli, importante esponente della Lega in provincia di Varese, roccaforte del movimento sin dai tempi di Umberto Bossi.
Ebbene, come confermano i documenti che L’Espresso ha potuto visionare, tra il 2015 e il 2016 la onlus varesina ha investito una fetta importante del proprio patrimonio in titoli di aziende a vario titolo riconducibili al presidente Galli.
In particolare, circa 1,8 miioni sono stati utilizzati per comprare obbligazioni di Investar, una holding di Malta con un patrimonio netto, a fine 2016, di soli 139 mila euro.
Questa società è controllata dal finanziere Paolo Catalfamo e possiede la partecipazione di maggioranza nella compagnia di assicurazioni maltese Global Capital, di cui sono amministratori lo stesso Catalfamo (presidente) e anche il leghista Galli, insieme ad Andrea Gemma, avvocato con studio a Roma che siede, tra l’altro, nel board dell’Eni.
La Fondazione comunitaria del Varesotto ha investito circa 700 mila euro anche nelle obbligazioni di Global Capital, proprietaria, tra l’altro, del castello medievale di Collalto Sabino, sul confine tra Lazio e Abruzzo.
Fino a due anni fa, la compagnia maltese era controllata da Dawood Rawat, miliardario con base a Mauritius nell’Oceano Indiano, accusato di una truffa da 600 milioni di dollari.
Nel 2016 il controllo della società è passato a Catalfamo, grazie anche ai finanziamenti della Fondazione comunitaria del Varesotto.
Nell’inchiesta dell’Espresso vengono ricostruiti anche gli altri investimenti dell’ente benefico presieduto da Galli, coinvolto nel 2017 in un’indagine della procura di Varese.
(da “L’Espresso”)
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