L’EURODEPUTATO IN AZIONE PUO’ DIFFAMARE
IMMUNITA’ A LARA COMI NEL CONTENZIOSO CON L’EX SINDACO DI FERRARA: DISSE CHE ERA CONDANNATO, MENTRE ERA INCENSURATO…PER IL PARLAMENTO EUROPEO SI PUO’
La plenaria del Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza per alzata di mano la richiesta di garantire l’immunità a Lara Comi, eurodeputata di Forza Italia che circa un anno fa è stata querelata dall’ex sindaco di Ferrara, Roberto Soffritti.
Secondo la relatrice al dossier, l’ambientalista austriaca Eva Lichtenberger, ««il principio sotteso all’immunità parlamentare (…) è la libertà dei membri di discutere su materie di interesse pubblico senza essere obbligati a modellare le loro opinioni in modo da renderle accettabili o inoffensive per chi le ascolta, senza temere, in caso contrario, di essere citato in giudizio».
Se valesse anche per i giornalisti, consentirebbe di dire cose inaccettabili e improponibili per chi le ascolta senza il rischio di querele. Grazie al cielo, la legge non lo consente. E’ giusto e bello così.
Ecco i fatti. Durante una puntata di “Servizio Pubblico” del gennaio 2013, l’onorevole Comi, fedelissima berlusconiana, paladina degli stabilimenti balneari, ha rilasciato delle dichiarazioni ritenute diffamatorie dall’ex sindaco di Ferrara, Roberto Soffritti, candidato alle ultime elezioni nella lista Ingroia.
La Comi disse che Soffritti non era presentabile poichè sarebbe stato coinvolto in vicende legate alla Mafia e aveva fatto fallire la Coopcostruttori.
Soffritti venne indicato dalla Comi, come riportato nel capo di imputazione deciso dal pm Nicola Proto, come «persona poco limpida», «con un background di tipo mafioso», «che ha fatto fallire la Coopcostruzioni… imputato per questi fatti e condannato».
Le affermazioni risultano essere del tutto infondate — si leggeva sui giornali pubblicati in quei giorni – poichè sulla vicenda ferrarese del Palaspecchi di Gaetano Graci, e il crac Coopcostruttori, Soffritti non ebbe mai nessun ruolo giudiziario, tuttalpiù di testimone.
Roberto Soffritti era incensurato. Lara Comi ne parlò apertamente come condannato.
In seguito si è scusata, il che può essere letto come l’ammissione di essere andata un po’ troppo in là . Davanti alla richiesta di risarcimento, tuttavia, ha chiesto l’immunità europea.
L’ha avuta. Ora il Parlamento europeo stabilisce che un deputato può esprimere valutazioni azzardate o mendaci se nell’esercizio della sua attività . Stucchevole.
Si legge nelle motivazioni. “La logica alla base di questo orientamento si ritrova nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha esteso la tutela del discorso politico persino a discorsi offensivi o oltraggiosi, i quali possiedono molto spesso “una capacità unica di focalizzare l’attenzione, di smontare i preconcetti e di colpire il pubblico presentandogli aspetti della vita insoliti””.
Ancora: “L’articolo …, dunque, deve essere interpretato in modo tale da includere non soltanto dichiarazioni di opinioni e giudizi di valore su materie di interesse pubblico e/o di rilevanza politica, ma anche dichiarazioni che, per i contenuti o le modalità , possono irritare od offendere il pubblico in generale o singoli che ne siano i destinatari diretti o indiretti, se tali dichiarazioni sono funzionalmente legate all’esercizio dell’attività parlamentare”.
In detto contesto, “la commissione giuridica ritiene che i fatti inerenti alla causa, come si evince dall’atto di querela e dall’audizione di Lara Comi, indicano che le dichiarazioni formulate dalla stessa non soltanto riguardano materie di autentico interesse pubblico – appalti pubblici e criminalità organizzata – ma presentano anche un nesso diretto ed evidente con l’esercizio delle sue funzioni di deputato al Parlamento europeo”.
Vanno anche tenute in “debita considerazione le scuse personali prontamente presentate dall’on. Comi nei confronti del querelante, ribadite successivamente anche in un’altra trasmissione televisiva nazionale”.
Morale. Un deputato europeo può dire in televisione che un rivale politico è pregiudicato quando non lo è, poi scusarsi, e non incorrere in conseguenze perchè stava esercitando il suo lavoro di politico.
Così è, anche se non vi piace.
Marco Zatterin
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