“LIBERO” OFFENDE ANCHE I MUSULMANI UCCISI
QUANDO A SREBRENICA IL “CRISTIANO” MLADIC MASSACRO’ 8.000 MUSULMANI, NESSUNO TITOLO’ “BASTARDI CRISTIANI”… FARE DI UNA MINORANZA LA TOTALITA’ SAREBBE COME ACCUSARE TUTTI GLI ELETTORI DI FORZA ITALIA DI ESSERE DEGLI IMPOSTORI SOLO PERCHE’ UNO DI LORO SI E’ INVENTATO UN ATTENTATO
Esattamente come calcolato dall’estensore, il titolo di “Libero” sta suscitando reazioni di ogni genere.
“Bastardi islamici”, campeggia oggi in prima pagina sul quotidiano.
Un titolo a suo modo terrorista perchè gli islamici, come in quasi tutti gli atti terroristici, non sono solo autori ma anche vittime, come dimostra la recente strage compiuta dall’Isis a Beirut.
Di qui si è aperto un dibattito (con molti politici in prima fila) già visto molte volte in Italia e in Europa, in cui spesso i musulmani vengono considerati come un corpo monolitico.
Il direttore di “Libero”, Maurizio Belpietro, è accusato apertamente di sciacallaggio perchè tenta di lucrare sull’istintivo sentimento di rabbia e di odio.
E c’è chi fa notare, come il reporter Mimmo Lombezzi, che quando a Srebrenica (dove Lombezzi era presente con la sua troupe) «i “ cristiani “ di Ratko Mladic uccisero 8000 persone, nessuno si è sognato di titolare “BASTARDI CRISTIANI”» e lì la strage era stata mirata proprio contro i musulmani.
La reazione di “pancia” ha colpito anche l’autore di un film a suo modo profetico, come “L’odio” che nel 1990 descrisse la miscela esplosiva che si stava producendo nelle banlieues parigine.
Mathieu Kassovitz subito dopo gli attentati di ieri notte ha twittato: «Domani, in strada, un milione di musulmani per marcare chiaramente la differenza tra Islam e barbarie».
Un tweet rabbioso, ma non definitivamente intollerante, che ha scatenato reazioni molto forti, in ogni direzione.
Così, dopo un po’, il regista lo ha cancellato, spiegando il motivo con un altro tweet: «Je suis victime de mon èmotion et de la panique. Cest ce que cherche les barbares. Je m’excuse pour les tw prècèdents. Je crois à l’unitè» («Sono vittima delle mie emozioni e del panico. Questo è ciò che cercano i barbari. Mi scuso per il tweet precedente. Io credo nell’unità »).
(da “il Secolo XIX”)
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