“L’INDULTO NON SALVERÀ BERLUSCONI”: IL CAPO DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA E L’AVVOCATO LONGO CONCORDANO
DIFFICILE LA CLEMENZA PER CORRUZIONE E FRODE FISCALE
Bene l’amnistia e l’indulto, ma è “difficile” che si possano applicare al caso di Silvio Berlusconi: “Bisognerà vedere come sarà formulato il testo. È un dato di fatto che stando al percorso storico, l’amnistia finora ha riguardato reati che avevano come pena massima tre o quattro anni, escludendo la frode fiscale. L’ultimo indulto approvato, invece, escludeva esplicitamente i reati fiscali e finanziari”.
Lo sottolinea Piero Longo, avvocato del Cavaliere e deputato del Pdl, in un’intervista al “Messaggero”.
“Amnistia e indulto – spiega – sono interventi tampone, ma la situazione delle carceri italiane è al di là dell’orrore e dunque è necessario intervenire subito, con entrambi i provvedimenti”, dice Longo.
“Solo dopo si potrà pensare a modifiche come la riduzione della custodia cautelare in carcere e la depenalizzazione, a partire dalla eliminazione della detenzione come unico intervento”.
Quanto alla domanda di affidamento ai servizi sociali per Berlusconi, dice l’avvocato, “preferisco non parlare, perchè nessun atto rivolto al tribunale deve essere anticipato tramite i giornali. Quello che posso dire è che generalmente al tribunale di sorveglianza di Milano bisogna aspettare un anno o un anno e mezzo per ottenere una decisione, ma nel caso di Berlusconi i tempi sono sempre stati molto più celeri”.
Tamburino: “La clemenza non riguarda i corruttori”.
“Un provvedimento di clemenza non riguarderebbe i corruttori”. Lo dice in una intervista alla Repubblica, Giovanni Tamburino, direttore delle carceri italiane secondo il quale, dal messaggio di Napolitano su indulto e amnistia sono i fuori i reati commessi dai “colletti bianchi”.
“L’intervento del Capo dello Stato – spiega – si riferisce alle migliaia di detenuti stipati nelle celle per reati di scarsa gravità e comunque tipicamente quelli commessi da persone ai margini della società , perchè sono proprio questi che affollano le carceri”. Quanto ai reati dei cosiddetti “colletti bianchi”, “credo che a stento – aggiunge Tamburino – si arrivi a un migliaio di casi sugli oltre 64.500 detenuti oggi. Quindi è evidente che questa realtà è proprio fuori dall’ottica del messaggio di Napolitano”.
(da “L’Huffington Post“)
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