L’INTERCETTAZIONE: COME LA ‘NDRANGHETA AL NORD PROGETTA DI INSERIRE GLI AMICI NEI MUNICIPI, LISTE DELLA LEGA COMPRESA
ATTRAVERSO UN PARLAMENTARE DEL PDL, PINO GALATI, SI SPERAVA DI INTRODURRE QUALCHE AMICO NELLE PICCOLE AMMINISTRAZONI DEL’HINTERLAND MILANESE….L’OPERAZIONE GRAVITAVA SULLA MOGLIE DEL GALATI, LA DEPUTATA LEGHISTA CAROLINA LUSSANA
Le cosche calabresi in Lombardia alternano manovre per entrare nei cantieri dell’Expo 2015 a progetti per inserire gli ‘amici’ nei municipi dell’interland meneghino, in particolare nelle liste della Lega.
Come dimostra una conversazione intercettata e acquisita dai pm di Milano
(18 novembre 2010)
La domanda è semplice: “A Milano ci sono le elezioni provinciali. Abbiamo la possibilità di candidare qualcuno noi?”
E la risposta intercettata dai carabinieri del Ros è altrettanto elementare: “Io posso sentire qualche amico, là a Milano, qualche calabrese…”.
Sono brani da uno dei rapporti antimafia più inquietanti degli ultimi anni, acquisito adesso dai pm di Milano, in cui si alternano manovre per entrare nei cantieri dell’Expo 2015 a progetti per inserire “gli amici” nei municipi dell’hinterland meneghino.
E quelle di cui parlano nel marzo 2009 sono proprio le liste della Lega.
Nulla di penalmente rilevante, perchè finora i giudici non vi hanno riscontrato ipotesi di reato.
Ma il documento è sorprendente, anche per i soggetti a cui si fa riferimento.
A parlare è un imprenditore, considerato dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro un prestanome al servizio del clan Arena di Isola Capo Rizzuto. Che discute con un maresciallo delle Fiamme Gialle, collaboratore del procuratore aggiunto Nicola Gratteri, ossia di uno dei magistrati più attivi nella lotta alle cosche.
È proprio il maresciallo che propone: “Ieri sera mi sono visto con Pino Galati… rimangono dei candidati in alcuni paesi… abbiamo la possibilità di candidare qualcuno noi?”.
Pino Galati è un parlamentare calabrese del Pdl.
Ma l’operazione gravita “sulla moglie del Galati”, che come scrivono gli investigatori, “si identifica nell’onorevole Carolina Lussana, nata a Bergamo, eletta nelle liste della Lega Nord”.
La bionda leghista che si impose alle cronache proprio per la storia d’amore sbocciata a Montecitorio con il deputato del profondo Sud.
Attraverso loro, i due soggetti intercettati studiavano il modo di inserire persone di fiducia nei municipi della provincia di Milano, paesi dove vive una folta comunità calabrese.
Incredibile?
Il sottufficiale legge “un elenco di collegi”, comuni dove si dovevano rinnovare le giunte: Magenta, Cerro Maggiore, Cassano d’Adda, Pioltello, Sesto San Giovanni, Calabiago, Cassano Primo.
Il presunto uomo della ‘ndrangheta si mostra entusiasta: “Belli… belli… Bei collegi…”.
E il dialogo prosegue: “Non hai qualcuno là che…”. “Che si interessa di politica sì… qualcuno che ha fatto il consigliere comunale pure a Cologno… Provo a sentirli…”.
“Vedi un po’ se riusciamo… noi… questa gente ci serve”.
Serve a cosa? Per ottenere appalti.
L’imprenditore agisce nel movimento terra, il grande business della ‘ndrangheta lombarda.
Si lamenta di avere “le macchine ferme”.
E commenta: “Adesso cominciano i lavori di Expo, sai quanta merda porterà là sopra… Si torna come l’alta velocità … Se la mangiano subito… chi tiene cinque camion, chi resiste, chi arriva all’Expo”.
Lui ritiene di avere trovato l’aggancio giusto: “Devo incontrare un costruttore grosso a Milano… Questo ha fatto la fiera di Milano… una parte dell’Expo ce l’ha lui… Devo andare a parlarci ma deve venire uno dalla Calabria apposta, un pezzo grosso…”.
Lirio Abbate
da “Il Fatto Quotidiano“
Leave a Reply