L’IRA DI NUNZIA DE GIROLAMO: “NOI MAGGIORDOMI DI RENZI”
“DOVREMMO FARE COME LA LEGA CON BERLUSCONI”
Tra loro, lo chiamano «l’incubo di diventare Scelta civica». La paura di precipitare allo zero virgola, fagocitati da Renzi.
Ne hanno discusso in una riunione l’altra sera. E sono soprattutto quattro, tra i vertici di Ncd, a voler arrivare in fondo alla questione, pronti a chiedere ad Alfano di dimettersi da ministro dell’Interno per avere mani libere nel rapporto di alleanza col Pd: non solo l’ex capogruppo al Senato Maurizio Sacconi, ma anche Fabrizio Cicchitto, Gaetano Quagliariello e soprattutto Nunzia De Girolamo.
E’ lei, la capogruppo alla Camera, a essere così infuriata per i fatti degli ultimi giorni da aver fatto pensare a un suo possibile passaggio alla Lega.
Una «fantasia giornalistica», smentisce, ma chi ieri l’ha sentita, ritirata in una domenica in famiglia, la descrive furibonda.
Se possibile, ancora più di sabato, dopo aver letto il colloquio con Renzi pubblicato ieri dalla «Stampa»: «Ma come — è sbottata al telefono con un’amica — Renzi dice che facciamo confusione, fa riferimento a vicende territoriali come il sindaco di Milano, e Angelino e Lupi stanno zitti? Così la nostra gente pensa che siamo solo attaccati alla poltrona!»
E’ stata gestita male tutta la partita del Colle, secondo lei.
Non per il nome di Mattarella, ma perchè la sensazione, alla fine, è di una subordinazione di Ncd a Renzi.
E lei l’ha detto ad Alfano: «Dobbiamo essere un partito di lotta e di governo, com’era la Lega nel governo Berlusconi del 2008. Dobbiamo ricostruire il centrodestra e riempire lo spazio che c’è tra la Lega di Salvini e il Pd del premier. Ma non possiamo farlo se facciamo i maggiordomi di Renzi!».
Al premier, in questo passaggio, lei e gli altri in sofferenza in Ncd riconoscono la bravura, «ma non si può andare avanti così», masticavano amaro sabato a Montecitorio
E infatti, prima ancora di una verifica di governo, ne chiedono una nel partito.
Dove vogliano arrivare, lo fa capire Cicchitto in un’intervista a «Libero», quando parla di una «verifica dei ruoli» di Alfano: cioè che possa dimettersi dal Viminale per «esercitare pienamente la sua leadership».
Il che fa il paio con la riflessione fatta dalla De Girolamo: «Dovremmo essere come la Lega per Berlusconi: ma come fa Alfano a fare da pungolo mentre è ministro dell’Interno?».
Un malumore tale da portarla fuori dal partito? Lei ha un buon rapporto con Berlusconi, e più volte è stata data vicina al ritorno in Fi.
Per ora, però, garantisce chi le ha parlato, non si muoverà da Ncd. In attesa di un chiarimento con Alfano.
Francesca Schianchi
(da “La Stampa“)
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