L’ITALIA A PEZZI TRA NANI E BALLERINE
I NUOVI ATTILA SONO IN AZIONE MENTRE IN TV SI RIDE
Alzi la mano chi ha capito cos’è l’autonomia regionale differenziata, ossia la legge che il Parlamento sta approvando nell’assenza di uno straccio di dibattito pubblico.
Con la Rai non pervenuta e Mediaset che si occupa solo di Ferragni, autovelox e città a trenta all’ora, pochi hanno capito la portata di questa velenosissima riforma.
In fondo si sta solo spaccando il Paese in venti staterelli. E inaridendo il fondo di perequazione – con cui le aree più ricche contribuiscono ai servizi di quelle più povere – si sancisce la divisione degli italiani in cittadini di serie A e di serie B.
È il prezzo che Fratelli d’Italia paga alla Lega in cambio del premierato, cioè il sogno della Meloni di incollarsi a Palazzo Chigi. Ma non solo. Mettere fine a quel principio di solidarietà che tiene insieme lo Stato piace anche ad ampi strati sociali del Nord miopi, insofferenti tanto al Sud quanto all’Europa, senza capire che è da questi mercati che proviene la loro ricchezza. Perciò è più facile avere consenso parlando alla pancia e non alla testa del Paese. Ma poi il conto chi lo paga?
Già oggi la sanità, i trasporti, l’istruzione, le opportunità di lavoro sono pesantemente sbilanciate tra le regioni. Aumentare le disuguaglianze fomenterà il rancore, e sottrarrà un altro mattone al muro della nazione cementato col sangue di milioni di italiani. Un errore gravissimo, per la smania di potere di Salvini e Meloni. I nuovi Attila in azione mentre in tv si ride, con poche eccezioni, tra nani e ballerine.
(da La Notizia)
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