LO SPOT DEL GOVERNO SULLE “SCUOLE APERTE A LUGLIO E AGOSTO”
ESSENDO SU BASE VOLONTARIA, VEDRETE QUANTE FAMIGLIE CHE FINO A IERI VOLEVANO I FIGLI A SCUOLA ORA PREFERIRANNO CHE VADANO AL MARE E IN VACANZA
Il piano scuola per l’estate messo a punto dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è pronto a partire: 510 milioni messi a disposizione degli istituti scolastici per potenziare l’apprendimento degli alunni provati da un anno di didattica a distanza.
150 milioni del totale dei fondi provengono dal decreto Sostegni, 320 milioni dai Pon per l’estate (risorse messe a bando dall’Unione Europea per utilizzarli nelle aree con maggiori disuguaglianze economiche e sociali), altri 40 milioni deriveranno invece dal fondo per l’ampliamento dell’offerta formativa e il contrasto della povertà educativa.
Le risorse del decreto sostegni saranno distribuite sulla base del numero di alunni tramite decreto ministeriale: si tratta in media di 18mila euro ad ogni istituto, e tra questi potranno rientrare anche le scuole paritarie e i Centri per l’istruzione degli adulti.
Il 70 per cento del totale dei fondi è destinato alle regioni del Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia), che più soffrono della dispersione scolastica esacerbata da un anno di pandemia.
La logica è quella di un “piano di trasformazione che proseguirà durante il prossimo anno scolastico”, spiegano dal ministero: i fondi infatti sono utilizzabili sino al 2022. Ma gran parte delle risorse saranno utilizzate tra giugno e luglio proprio per facilitare il ritorno a scuola a settembre.
Non si tratta però di un’estensione dell’anno scolastico, quella di cui il premier Draghi aveva parlato durante le consultazioni di febbraio: questo infatti terminerà come previsto a inizio giugno. Non si tratta nemmeno di corsi di recupero per gli alunni promossi con insufficienze: per loro si terranno i normali corsi estivi per prepararsi all’esame di settembre.
Il piano scuola per l’estate consisterà invece in attività di potenziamento che permettano agli studenti di recuperare il tempo perso in termini di condivisione e socialità, lontano da compagni insegnanti, che sono risorse umane preziose per favorire l’apprendimento scolastico.
Le scuole potranno scegliere se restare aperte o meno, così come pure insegnanti e studenti potranno decidere di partecipare su base volontaria. I docenti in quel caso saranno pagati extra, affiancati anche da educatori esterni e realtà del terzo settore, secondo i primi dettagli che iniziano a circolare dalla bozza del piano.
A giugno si prevedono appunto corsi di rinforzo degli apprendimenti, con attività laboratoriali, scuola all’aperto, studio di gruppo. A luglio e agosto, invece, prevarranno attività di aggregazione e socializzazione.
(da agenzie)
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