LO STRANO SENSO PER LE ISTITUZIONI DI LA RUSSA: IL PRESIDENTE DEL SENATO CHE PARTECIPA AL CONCLAVE DI PARTITO
COME SE MATTARELLA PRENDESSE PARTE A UNA DIREZIONE DEL PD… POI CI LAMENTAVA DEI CINQUESTELLE? AVEVANO PIU’ RISPETTO DELLE ISTITUZIONI
Perché stupirsi della partecipazione di Ignazio La Russa, presidente del Senato, al “conclave” di partito convocato dalla premier Giorgia Meloni per lunedì a Palazzo Chigi?
Perché farlo, del resto, se la ruspante seconda carica dello Stato ha mantenuto intatto ed efficiente il suo ufficio nella storica sede del partito in via della Scrofa?
Dove va e da dove viene, dove si trattiene e riceve come nulla fosse, all’occorrenza, spostandosi di 150 metri appena dall’ufficio istituzionale di Palazzo Giustiniani.
Già, “istituzionale”. Perché lo è la sua carica, dovrebbe esserlo il suo stand, dovrebbe esserlo ogni istante della sua giornata, ogni impegno della sua agenda, ogni proposito che attraversa la sua mente. E invece essere parlamentare della Repubblica italiana dal 1992 (dal millenovecentonovantadue) non è stato sufficiente per consolidare, nel settantaseienne metà milanese e metà paternese La Russa, una robusta coscienza democratica e un consapevole rispetto del ruolo.
Quel che accadrà lunedì, se nel frattempo non sopravverrà un auspicabile ripensamento, sarà equiparabile – detto col dovuto rispetto – alla partecipazione del presidente Sergio Mattarella a una direzione del Pd. O al vertice di una virtuale maggioranza di centrosinistra. Sarebbe uno scandalo istituzionale, appunto.
“Io sono molto più informale e libero cercando però di essere nella sostanza più terzo di quanto vi immaginate, molto più terzo – aveva avvertito il nostro all’indomani dell’elezione allo scranno più alto del Senato – Poi quando vado a via della Scrofa… se voglio andarci ci vado, non c’è scritto da nessuna parte che io possa dover dire in che bar vado o se devo prendere l’ascensore A o B”.
Ecco, ci va, alle riunioni di partito e perfino di governo. Eccome se ci va. Ma l’istituzione non è un bar e nemmeno un ascensore, tantomeno la curva dell’Inter. Ed è una distinzione della quale, dopo 31 anni anni in Parlamento, sarebbe il caso che anche il presidente La Russa prendesse atto.
(da La Repubblica)
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