L’ODIOSA BUFALA SU JOSEFA “NAUFRAGA CON LO SMALTO” E COSA MANCA PER PORRE FINE AL LINCIAGGIO RAZZISTA: CHE BONAFEDE FACCIA IL SUO DOVERE
LA FOTO “FAKE” SMONTATA DALLA GIORNALISTA CAMILLI A BORDO: “LO HANNO MESSO LE VOLONTARIE PER TRANQUILLIZZARLA”… ORA UN BEL PROCESSO PER DIFFAMAZIONE CON AGGRAVANTE RAZZIALE PER 10.000 PERSONE E GLI PASSA LA VOGLIA DI ROMPERE IL CAZZO
Lo smalto è di colore rosso acceso, un segno di rinascita e ritrovata femminilità dopo aver rischiato la vita in mezzo al mare.
Sono proprio le unghie curate di Josefa, le cui lacrime hanno fatto il giro del mondo, a scatenare i complottisti. Ancora una volta.
Josefa lo smalto ce l’ha, glielo hanno messo le volontarie a bordo della Open Arms, la nave che l’ha salvata, perchè i piccoli gesti possono aiutare a tornare alla vita, piano piano, dopo aver rischiato di perderla.
In rete però gira un fake: una foto in cui la donna, appena soccorsa, avrebbe avuto le unghie pitturate. Come se una donna che fugge da guerra e miseria non debba avere di default diritto allo smalto (nel caso lo avesse avuto)
A smontare la bufala ci ha pensato Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale a bordo della nave e che su Twitter ha risposto: “Josefa ha le unghie laccate perchè nei quattro giorni di navigazione per raggiungere la Spagna le volontarie di Open Arms le hanno messo lo smalto per distrarla e farla parlare. Non aveva smalto quando è stata soccorsa. Serve dirlo?”
Camilli ha poi postato la vera foto del salvataggio, quella in cui Josefa non aveva le unghie rosse. Un dettaglio insignificante, se solo si riuscisse a capire il significato e la forza di quello scatto.
Quello che nessuno dice è che la bufala è stata fatta girare da siti razzisti e sovranisti, scientificamente diffusa per screditare sia Josefa che le Ong, condivisa da migliaia di razzisti sul web, nonostante le foto della naufraga, al momento del salvataggio, mostrasse chiaramente che le unghie non avevano alcun smalto.
La solita associazione a delinquere di matrice razzista che in questo caso ha commesso almeno il reato di diffamazione con aggravante razziale.
Compresi tutti coloro che hanno condiviso il post.
Quindi ci auguriamo che intervenga l’autorità giudiziaria su imput del ministro della Giustizia e provvede alla identificazione e alla denuncia di TUTTI i diffamatori, come avverrebbe nei Paesi civili.
E’ così che si insegna ai razzisti a non rompere il cazzo.
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