MAFIA CAPITALE, ALTRA TRANCHE: VERSO IL PROCESSO ANCHE IL DIRETTORE DE “IL TEMPO”
CHIOCCI ACCUSATO DI AVER AIUTATO CARMINATI A ELUDERE LE INDAGINI AVVISANDOLO DI INTERCETTAZIONI IN CORSO
La procura di Roma ha chiuso un’altra tranche dell’inchiesta «Mafia Capitale». Questa mattina il Ros dei carabinieri ha notificato 28 avvisi di conclusione delle indagini – atto che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio – tra gli altri, a Massimo Carminati, Luca Odevaine, Gennaro Mokbel, Franco Panzironi, Giovanni Fiscon e al direttore de «Il Tempo» Gian Marco Chiocci.
Luca Odevaine, è accusato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, e dai pm Luca Tescaroli, Giuseppe Cascini di traffico di influenze illecite.
Secondo gli atti, «in concorso con Silvio Pranio, prometteva indebitamente a Luca Odevaine – nella qualità di pubblico ufficiale affinchè sfruttasse le relazioni che intratteneva con il prefetto Rosetta Scotto Lavina (direttore centrale dei servizi civili per l’immigrazione e l’asilo) – l’anticipazione del denaro necessario ad acquistare e modificare dei pullman da trasferire in Venezuela, quale prezzo della mediazione illecita verso il prefetto, finalizzata a ottenere l’attribuzione della qualifica di centro di accoglienza richiedenti protezione internazionale (Cara) a beneficio del proprio albergo Park Hotel Paradiso».
Il direttore de Il Tempo Gian Marco Chiocci è accusato di aver aiutato Carminati a eludere le indagini della procura di Roma, che dal 2012 indagava su quella che all’epoca dei fatti era ritenuta una cupola mafiosa.
Stando al capo d’imputazione Chiocci avrebbe aiutato «Massimo Carminati a eludere le investigazioni dell’autorità giudiziaria che procedeva nei suoi confronti per i delitti di associazione a delinquere di stampo mafioso e di corruzione, comunicandogli per il tramite di Salvatore Buzzi, di aver appreso in ambienti giudiziari dell’indagine e di attività di intercettazione e di riprese video in corso».
(da “La Stampa”)
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