MARCHE, TROPPI CONTAGI TRA I GIOVANISSIMI: “TUTTI A CASA DA SCUOLA E DIDATTICA A DISTANZA”
NELLE PROVINCE DI ANCONA E MACERATA CHIUSE ANCHE MEDIE E SUPERIORI… SUL GOVERNATORE DI FDI PIOVONO LE CRITICHE DEGLI “APERTURISTI”, QUELLI CHE I SOVRANISTI (QUANDO NON GOVERNANO) DI SOLITO DIFENDONO
Le Marche non attendono il semaforo arancione, già annunciato dal prossimo lunedì: la curva dell’epidemia ha spinto il governatore Francesco Acquaroli a intervenire d’anticipo puntando però al mondo della scuola, ritenuto evidentemente un bacino di contagio per la variante inglese ampiamente diffusa in vari comuni.
Acquaroli lo aveva annunciato ieri su Facebook, e oggi è puntualmente arrivata l’ordinanza che impone la didattica a distanza al cento per cento non solo per tutti gli studenti delle superiori, ma anche per gli alunni di seconda e terza media della provincia di Ancona e Macerata, le più colpite dalla nuova ondata e dall’abbassamento repentino dell’età media dei contagiati.
“Buonasera a tutti — aveva avvertito ieri il governatore scatenando un vivace dibattito, con opinioni contrastanti e piuttosto accese – a seguito delle analisi sull’andamento epidemiologico effettuate dai servizi regionali della sanità , abbiamo verificato un incremento significativo del tasso di incidenza del contagio nella fascia d’età delle scuole secondarie, che si registra in tutta la regione e in particolare sulla provincia di Ancona e di Macerata. Per questo, onde evitare scenari peggiori e in via precauzionale, per ridurre la circolazione del virus in ambito scolastico nelle classi di età maggiormente colpite, abbiamo deciso di adottare un’ordinanza che firmerò domattina”.
Ordinanza arrivata puntualmente: a partire da sabato 27 febbraio e fino al 5 marzo (giorno di scadenza dell’attuale Dpcm), scatta la stretta sulla scuola, con l’obiettivo dichiarato di “ridurre la pressione sul sistema sanitario regionale, alla luce di un incremento di contagi covid nelle fasce di età giovanili, a partire dalla provincia di Ancona, ma anche negli altri territori”.
Ma come sempre le opinioni su quale sia la strada migliore da percorrere per reagire al Covid sono molteplici e controverse, e sono in molti a contestare la misura adottata dalla Regione ritenendola inaccettabile.
(da agenzie)
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