MARIO DRAGHI: “L’EUROPA RIMANGA PADRONA DEL PROPRIO DESTINO. CHI PAGA MENO LE DONNE VIOLA LA COSTITUZIONE”
“IL LAVORO FEMMINILE E’ DECISIVO PER IL FUTURO DEL PAESE”
«L’Europa vuol rimanere padrona del suo destino? Ci vuole un cambiamento di prospettiva», dice Mario Draghi, intervistato dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, dal palco del Tempo delle Donne 2024.
L’intervista all’ex presidente del Consiglio, già presidente della Banca centrale europea inaugura la nuova edizione del Tempo delle Donne, dedicata al Lavoro. Il titolo dell’incontro – «Il lavoro delle donne per un Paese più libero e competitivo» – mette al centro l’occupazione femminile. Ma non è l’unico tema che è stato affrontato durante il colloquio tra Draghi e Fontana.
Quello del Tempo delle Donne è il primo appuntamento pubblico di Draghi dopo la presentazione del report sulla competitività della Ue (qui il testo integrale) che l’ex premier ed ex governatore della Bce ha realizzato su mandato di Ursula von der Leyen. «L’unico modo per diventare più produttivi è che l’Europa cambi radicalmente», ha avvertito Draghi alla presentazione del suo rapporto. «Ci sono le condizioni per questo cambiamento?», chiede Fontana. «Il panorama è cambiato», premette Draghi, che poi prosegue: «Il rapporto dice cosa fare per essere indipendenti. Non è un rapporto per risposte da qui a una settimana. La cosa principale è raggiungere la consapevolezza di volere essere indipendenti». «Si vuole affrontare l’espansionismo cinese, l’aggressione russa e quel che succederà negli Usa in una situazione di autonomia, oppure di dipendenza, forse anche di servitù a un certo punto?», è l’interrogativo dell’ex premier.
«Debito comune Ue o Paesi troppo indebitati»
Draghi è convinto che «una parte» della grande mole di investimenti necessari affinché l’Europa resti competitiva «deve essere di investimento pubblico comune, perché sennò in alcuni casi il debito dei singoli Paesi diventa troppo alto ed è un disastro».
Pagare meno le donne è «contro la Costituzione»
«Chi paga meno le donne per il loro lavoro sa che va contro la Costituzione italiana? Bisogna insistere, ma parità di condizioni non si fa per decreto ma bisogna costruire ambiente», dice l’ex premier ed ex presidente Bce, parlando della parità di genere e del divario retributivo tra uomini e donne nel mondo del lavoro. «Ministro o ministra? È la donna che deve scegliere come essere chiamata. Non considero questa discussione un cambiamento culturale», ha aggiunto.
«Per la natalità serve il welfare»
«I Paesi del Nord Europa hanno un sistema di welfare forte e allo stesso tempo una natalità maggiore e per certi aspetti sono un esempio anche sull’innovazione. In Italia dobbiamo rafforzare la rete di assistenza: gli asili nido in alcune parti del Paese sono fondamentali perché non ci sono proprio», ha aggiunto Draghi, sottolineando che sia per la natalità che per la parità di genere «gli aiuti domestici sono chiave». «Il fatto che la scuola non sia ancora a tempo pieno e che ci siano 3 mesi di vacanza non è di aiuto per le donne», ha proseguito l’ex numero uno della Bce.
«Siamo un giardino, ma fuori c’è la giungla»
«Si vuol essere padroni del proprio destino o no? Affrontare espansionismo cinese, l’aggressione russa e quel che succederà negli Stati Uniti in una situazione di autonomia oppure di dipendenza, forse anche di servitù, a un certo punto?», ha incalzato l’ex premier, parlando delle sfide geopolitiche ed economiche che l’Europa deve affrontare. «Un libro diceva: noi siamo un giardino, ma fuori c’è la giungla – ha proseguito Draghi – Ma non è che le liane non si insinuino. L’Europa deve essere padrona del proprio destino».
Il messaggio ai giovani: recuperare l’utopia
«Ai miei tempi uscì un libro di Herbert Marcuse: L’uomo a una dimensione in cui si rifletteva sulla perdita dell’utopia – ha concluso Draghi – Il messaggio da dare ai giovani è questo: ben venga la maggiore attenzione all’equilibrio vita-lavoro ma va usata per recuperare l’utopia».
(da agenzie)
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