MARO’, TANTO PER CAMBIARE SI RIPARTE DA ZERO
ESCE DI SCENA IL MEDIATORE DE MISTURA, IGNORATO DALL’INDIA, E SI TENTA LA PROCEDURA INTERNAZIONALE: TRIBUNALE DEL MARE DI AMBURGO, POI UE E ONU
L’intenzione del governo di “internazionalizzare” la vicenda dei tue marò trattenuti in India da oltre due anni è “una buona notizia”, ma c’è poco da entusiasmarsi se si pensa a tutto il tempo che è stato perso.
“Per un anno non si è fatto assolutamente nulla, l’annuncio del ministro Mogherini riporta la situazione un passo indietro rispetto all’anno scorso, quando l’Italia aveva avviato le procedure di arbitrato internazionale obbligatorio poi improvvisamente bloccate dall’allora premier Monti su consiglio di Passera per non urtare la sensibilità della lobby affaristica filo indiana”.
Giulio Terzi di Sant’Agata, ai tempi ministro degli Esteri, oggi membro dell’ufficio di presidenza di Fratelli d’Italia, vede nella “nuova fase” annunciata oggi dai ministri Mogherini e Pinotti la vittoria della sua linea e la sconfitta dei negoziati dell’inviato speciale Staffan de Mistura, che difatti è stato liquidato dalla titolare della Farnesina con un “grazie” per la sua “dedizione”.
Leggendo attentamente le parole del ministro Mogherini, si nota come la “procedura internazionale”, in realtà , non sia ancora stata attivata.
La nota verbale inviata il 18 aprile, infatti, era la quinta in due mesi: tutte, per ora, rimaste senza risposta.
“In queste note l’Italia invita l’India ad accettare un arbitrato volontario”, spiega Terzi. “Per cinque volte in due mesi, il governo indiano ha ignorato le nostre richieste. Possiamo immaginarle lì, appese a un muro da qualche funzionario indiano, motivo di altra derisione oltre a quella che abbiamo già suscitato”.
Con l’annuncio di oggi, il governo Renzi promette che si tratterà dell’ultima nota inevasa. “Nel caso in cui non si raggiungesse in tempi ragionevoli, per questa via, una soluzione accettabile — ha detto il ministro Mogherini – si ricorrerà a strumenti internazionali di risoluzione delle dispute in base alle norme internazionali”, ossia alla strada all’arbitrato internazionale obbligatorio.
Un percorso che, come dimostra un comunicato della Farnesina del 18 marzo 2013, era già stato intrapreso, ma poi fermato di botto.
“Abbiamo perso un anno di tempo”, continua Terzi. “Le misteriose trattative dell’inviato speciale De Mistura non hanno portato a nulla. Ci siamo solo fatti ridere dietro, regalando ai funzionari indiani nuovi motivi di ilarità e aggravando la nostra debolezza”.
Posto che molto probabilmente l’India non risponderà neppure alla quinta nota, la domanda è: what’s next?, che succede ora?
L’Italia — spiega l’ex ministro — dovrà avviare la procedura di arbitrato obbligatorio, regolata dall’allegato settimo della Convenzione del Diritto sul Mare del 1982.
La palla passerà al Tribunale internazionale del diritto del mare di Amburgo.
“È la stessa procedura usata recentemente dall’Olanda contro la Russia per il caso degli attivisti di GreenPeace e dalle Filippine contro la Cina per questioni territoriali del Mar cinese meridionale”, aggiunge Terzi. “È vergognoso che l’Italia abbia aspettato tutto questo tempo prima di agire”.
Secondo l’ex ministro, oltre all’arbitrato obbligatorio la strategia di internazionalizzazione dovrebbe comprendere altri due passaggi fondamentali: portare la questione al Consiglio di sicurezza dell’Onu e insistere in Europa affinchè venga garantita l’immunità funzionale a chi fa operazioni antiterrorismo in mare. “Finalmente, con le dichiarazioni di oggi, il governo Renzi mostra di voler dare seguito a quanto affermato negli ultimi due mesi, ossia che il caso dei due fucilieri è considerato una ‘priorità ‘. Ora speriamo che alle parole seguano i fatti. Senza aspettare che una sesta nota cada nel vuoto”.
In un asse politico insolito, concordano su questo anche i Cinque Stelle, che hanno definito quella di Mogherini “una farsa” concepita appositamente per la campagna elettorale.
“Il governo è riuscito a trasformare anche i nostri due marò in materia da campagna elettorale. L’internazionalizzazione della vicenda annunciata dal ministro Mogherini è una farsa, l’ennesimo slogan per camuffare il fallimento del Pd. La rimozione di Staffan De Mistura dall’incarico di inviato speciale dell’esecutivo non apre infatti alcuna fase nuova, ma certifica la dèbà¢cle di Renzi e del precedente esecutivo, entrambi griffati Partito Democratico”, affermano i deputati M5S delle commissioni Esteri e Difesa, secondo cui “il siparietto tenuto stamane dal tandem Pinotti-Mogherini testimonia che finora i passi compiuti verso una scarcerazione dei nostri militari sono stati vani e insignificanti”.
Sullo sfondo c’è la figura di Staffan De Mistura che esce di scena.
Dopo due anni in cui il diplomatico, chiamato dai governi Monti e poi Letta nel ruolo di inviato speciale sul caso dei due fucilieri di marina, ha seguito da vicino la vicenda, il suo ruolo è “esaurito”.
Stringata la dichiarazione con cui il diplomatico commenta il concedo: “Questa nuova, importante, e necessaria svolta richiede giustamente una nuova squadra di sostegno a tale specifico impegno […]. Sono totalmente convinto che l’Italia saprà riportare Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in Patria con onore”.
(da Huffingtonpost“)
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