MARONI E LE CONSULENZE D’ORO AD AMICI E AVVOCATI
ALL’OMBRA DELLA REGIONE: IL GOVERNATORE CHE VUOLE FUGGIRE ALLA GIUSTIZIA
Roberto Maroni è un ottimo passepartout: basta aver lavorato una volta per lui per vedersi spalancate le porte delle società controllate o partecipate da Regione Lombardia.
Così è successo a Luca Morvilli, l’esperto in comunicazione olistica che nel 2013 ha contribuito alla sua vittoriosa campagna elettorale per le regionali.
Tra il 2014 e il 2016, Morvilli ha ottenuto tre consulenze in tre anni da due società controllate dalla Regione, per un importo totale di 192 mila euro.
Il primo a ingaggiarlo è stato Eupolis — l’istituto di ricerca, statistica e formazione della Regione — che gli ha commissionato lo sviluppo di “una strategia di comunicazione olistica, nell’ambito del Programma di attività Ufficio Studi”. Il contratto prevede un compenso di 48 mila euro in 10 mesi.
Nel 2015 e nel 2016 Morvilli fa il bis con Ferrovie Nord Milano SpA, la holding che gestisce i trasporti ferroviari lombardi, guidata dal leghista ed ex segretario generale della Regione Andrea Gibelli.
I contratti — di cui Business Insider è in grado di dare conto in esclusiva — sono due: nel 2015 Fnm affida a Morvilli una consulenza di sei mesi per il “riposizionamento del brand Fnm”. Valore: 48 mila euro, come era già accaduto per Eupolis.
Nel 2016 l’esperto in comunicazione raddoppia impegno e stipendio: la consulenza annuale vale 96 mila euro, ma qualcosa va storto e il 31 ottobre 2016 il contratto viene rescisso in anticipo.
Alla fine Morvilli incasserà “soltanto” 26 mila euro. Fnm — un po’ come la Cia — non conferma e non smentisce le cifre: durante l’ultima assemblea degli azionisti dello scorso aprile il presidente Gibelli si è limitato a ribadire che «la comunicazione olistica è una cosa seria».
Silenzio anche da parte di Morvilli, al quale abbiamo chiesto — fra l’altro — se avesse mai lavorato con società partecipate o controllate da Regione Lombardia prima dell’insediamento di Maroni.
“Le clausole di riservatezza previste dai contratti — ci ha scritto — non mi consentono di rispondere”.
Secondo Isabella Votino, portavoce del Governatore Maroni, “le collaborazioni di Morvilli con Eupolis ed Fnm non sono certamente state decise dal Presidente”.
Il pupillo del governatore
L’esperto in comunicazione olistica, in ogni caso, è un “amico alle prime armi” se paragonato al vero pupillo di Bobo Maroni, il suo confidente e avvocato personale Domenico Aiello.
Nel 2015 il legale calabrese ha ottenuto almeno due consulenze da Fnm: la prima, come si legge nel verbale dell’assemblea degli azionisti del 2016, “ha ad oggetto la costituzione in un procedimento penale ed ha un corrispettivo, valutato secondo tariffa, per la fase del giudizio per massimi 100.000 euro a seconda delle udienze; (…). La seconda consulenza ha un ammontare massimo di 50.000 euro».
Tutto normale, si penserà , se non fosse che il giorno prima dell’assemblea Aiello negò di aver ricevuto incarichi dalla holding dei trasporti lombardi.
“Me lo ricorderei — disse al Fatto Quotidiano — Al massimo potrei essere stato pagato per le spese legali come controparte di Fnm, ma non ho firmato nessun contratto con Norberto Achille (ex presidente della holding, finito male per una storia di “spese pazze”, ndr) per una consulenza legale”. Aiello, insomma, era consulente di Fnm a sua insaputa.
Gli albori
Il sodalizio tra Aiello e Maroni risale ai tempi del Ministero degli Interni, quando il non ancora governatore della Lombardia fu indagato per finanziamento illecito ai partiti (la sua posizione fu poi archiviata).
Da quel momento, il legale si è trasformato nel “Mr Wolf” personale del Presidente e ha gestito una lunga serie di patate bollenti: lo scandalo dei diamanti comprati con i fondi del Carroccio; la costituzione di parte civile di Regione Lombardia nel processo Maugeri: un compito che Aiello ha svolto bene, ottenendo dal tribunale, come scrive in un’interrogazione il consigliere regionale del Pd Bruni, il versamento di circa “15mila euro di spese legali alla Regione» a fronte di una parcella da 188 mila euro (pagata con soldi pubblici).
Una cifra «spropositata», secondo Bruni che si è rivolto alla Corte dei Conti per danno erariale
Non basta, Aiello ha ricevuto dal Pirellone incarichi anche nel processo contro l’ex capo di Infrastrutture Lombarde, Antonio Giulio Rognoni, in quello per i danni dell’ex enfant prodige della Lega, il consigliere Fabio Rizzi, accusato di aver intascato tangenti da Maria Paola “Lady Dentiera” Canegrati.
Non mancano poi le consulenze alle altre controllate della Regione: oltre alla già citata Fnm, Aiello viene arruolato anche da Aler (nel 2013) e da Pedemontana.
Il processo a Maron
Ma dove il rapporto tra Maroni e Aiello si dimostra granitico è nel processo che vede imputato i Bobo per induzione indebita e turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente.
Secondo il pm Fusco, Maroni avrebbe fatto ottenere un contratto di lavoro in Eupolis a una ex collaboratrice (Mara Carluccio) e avrebbe fatto pressioni affinchè un’altra sua ex collaboratrice (e per i pm, sua amante), Maria Grazia Paturzo, partecipasse a un viaggio istituzionale a Tokyo a spese di Expo.
Quando il presidente della Lombardia scopre di essere indagato dai pm Fusco e Addesso nomina immediatamente Aiello — à§a va sans dire — suo difensore personale, il quale giustamente inizia le sue lecite e doverose indagini difensive.
Chiede quindi alcuni documenti a Expo spa, ma il cda della società ne fornisce solo una parte. Pur di averli, Aiello si rivolge in procura, lamentando di non riuscire a ottenere le carte.
Tuttavia, anche i magistrati milanesi ritengono che quei documenti non siano necessari nè pertinenti all’inchiesta. A quel punto Maroni, con un colpo a sorpresa, decide di far dimettere il rappresentante della Regione nel cda di Expo spa, Fabio Marazzi, sostituendolo con chi? Esatto, proprio con l’avvocato Domenico Aiello, che da quel momento, in qualità di consigliere avrà accesso a tutte le carte della società .
In molti allora sottolinearono quanto fosse quantomeno inopportuno che nel cda di Expo spa sedesse l’avvocato di un indagato, azionista di Expo spa, finito nelle pesti proprio per aver fatto presunte pressioni sulla società .
Per Maroni questo conflitto non c’è mai stato e ha tirato dritto, facendo guadagnare da allora ad Aiello 27 mila euro l’anno come membro del board della società .
Torniamo a oggi: quel processo si sta celebrando (si fa per dire) in questi giorni e, in caso di condanna, Maroni decadrebbe dalla sua carica in base alla legge Severino.
In realtà non si sta celebrando affatto, visto che le udienze saltano una dopo l’altra a colpi di legittimo impedimento: prima perchè Bobo era candidato come consigliere comunale a Varese, poi perchè l’avvocato Aiello era in sciopero, oppure perchè colpito da mal di schiena talmente lancinanti da impedirgli di essere in aula.
Malesseri certificati dai medici, che però stanno trasformando il procedimento in una pantomima: alla terza udienza consecutiva saltata a causa del mal di schiena del legale, i giudici hanno ordinato una visita fiscale a casa.
Neanche fosse un impiegato pubblico assenteista. «Questo processo è fermo da più di due mesi e così rischia uno stop fino alla primavera del 2018», ha sbottato il solitamente mite pm Fusco.
Di questo passo si potrebbe andare avanti ancora per un anno, proprio quando si dovrebbe tornare a votare in Lombardia.
Una coincidenza? Forse, di sicuro chi trova un amico (presidente), trova un tesoro.
(da “Business Insider”)
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