MATTARELLA NETTO: “VIA D’USCITA ALLA GUERRA E’ RITIRO DEGLI OCCUPANTI”
E NON INVITA GLI AMBASCIATORI DI RUSSIA E BIELORUSSIA AL CONCERTO PER LA FESTA DELLA REPUBBLICA
«Oggi, l’amara lezione dei conflitti del XX secolo sembra dimenticata: l’aggressione all’Ucraina da parte della Russia, pone in discussione i fondamenti stessi della nostra società internazionale, a partire dalla coesistenza pacifica: trovarsi nuovamente immersi in una guerra di stampo ottocentesco, che sta generando morte e distruzioni, richiama immediatamente alla responsabilità, e l’Italia è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina».
Sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso d’apertura in occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica al Quirinale davanti al corpo diplomatico accreditato in Italia.
Quest’anno però non sono presenti gli ambasciatori della Russia e della Bielorussia, che non sono stati invitati, in linea con la decisione presa a livello d’Unione Europea a inizio maggio e che prevede che per le celebrazioni delle feste nazionali, inclusa la Festa della Repubblica italiana, i rappresentanti diplomatici dei due Paesi non vengano invitati.
«Con lucidità e con coraggio occorre porre fine all’insensatezza della guerra e promuovere le ragioni della pace», ha sottolineato il Capo dello Stato, rimarcando la grave crisi alimentare innescata dalla guerra russa in Ucraina.
«Non è un conflitto con effetti soltanto nel teatro bellico, le conseguenze della guerra riguardano tutti: a cerchi concentrici le sofferenze si vanno allargando, colpendo altri popoli e nazioni – ha proseguito il presidente della Repubblica – Accanto alle vittime e alle devastazioni provocate sul terreno dello scontro, la rottura determinata nelle relazioni internazionali si riverbera sempre più sulla sicurezza alimentare di molti Paesi; sull’ambito della gestione delle normali relazioni, incluse quelle economiche e commerciali».
«Con la Costituzione l’Italia ha imboccato con determinazione la strada del multilateralismo – ha proseguito Mattarella -, scegliendo di non avere Paesi nemici e lavorando intensamente per il consolidamento di una collettività internazionale consapevole dell’interdipendenza dei destini dei popoli, nel rispetto reciproco, per garantire universalmente pace, sviluppo, promozione dei diritti umani. Ci ha spinto e ci spinge il solenne impegno alla rinuncia della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali».
E il Capo dello Stato ha poi sottolineato: «L’incancrenirsi delle contrapposizioni conduce soltanto ad accrescere i serbatoi dell’odio, a negare le ragioni della libertà, della democrazia, della giustizia internazionale dei popoli, valori incompatibili con chi promuove conflitti. Esistono per il genere umano, con la più grande evidenza, beni condivisi e gravi pericoli comuni che obbligano a superare ogni egoismo, ogni volontà di sopraffazione. Occorre ripristinare una rinnovata legalità internazionale».
E il presidente della Repubblica ha poi aggiunto: «Un conflitto come quello in corso ha, inevitabilmente, effetti globali. Intercetta e fa retrocedere il progresso della condizione dell’umanità: ci interpella tutti. La comunità internazionale vede pesantemente messi in discussione risultati faticosamente raggiunti negli ultimi decenni. Sembra l’avverarsi di scenari che vedono l’umanità protagonista della propria rovina».
(da agenzie)
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