MAZZETTE E DOLCE VITA, CHI È LA DAMA NERA DI ANAS
TANGENTI, FESTE ROMANE, PREMI, SOLDI, GIOELLI E TANTI FAVORI: LA DOPPIA VITA DI ANTONELLA ACCROGLIANO’
E’ la doppia vita della Dama Nera, Antonella Accroglianò: al mattino in ufficio nei panni di dirigente “dove va tutti i giorni ma il suo principale lavoro è gestire il flusso di corruzione, trattar male chi ritarda i pagamenti” dice il procuratore Pignatone, di notte con l’abito più scintillane e via, alle feste coi vip nelle case romane.
Nata a Cefalù ma molto vicina alla comunità calabrese, questa 54enne dirigente Anas era per la procura la vera cellula di un impianto di corruzione tentacolare, dove ricevere mazzette era “visto come una cosa normale” .
In Anas da una vita, almeno 20 anni, era entrata ancor prima della Laurea in Giurisprudenza, nel 1994, dopo esperienze in Italstat, partecipazioni statali e ItalStrade.
Amministrava appalti e, cinque anni fa, la promozione come condirezione generale tecnica e dirigente responsabile del coordinamento amministrativo.
Una posizione che la metteva nella possibilità di agire indisturbata ai vertici della catena.
Da lì consigliava ai titolari di un’azienda vincitrice di un appalto in Calabria di subappaltare alcune opere “a ditte di imprenditori contigui alla ‘Ndrangheta” spiega la procura.
Opere pubbliche nel comune di Palizzi, in provincia di Reggio Calabria, territorio che conosceva bene.
La donna avrebbe da un lato chiesto l’assunzione di operai e geometri alla ditta vincitrice dell’appalto e, dall’altro avrebbe esercitato “pressioni inequivoche affinchè la fornitura del calcestruzzo e il movimento terra, attività notoriamente di interesse quasi esclusivo delle cosche della ‘Ndrangheta in quei territori, venisse affidato ad una persona di sua fiducia, che avrebbe così garantito la sicurezza del cantiere da interventi o pressioni di gruppi criminali egemoni” in quella zona.
Per le mazzette però ci voleva un interfaccia politico, uno come l’ex sottosegretario Luigi Meduri (ai tempi del governo Prodi), ora in quota Pd.
Era lui l’ “un oscuro faccendiere” di Antonella.
Meduri che per lei si sarebbe adoperato per mettere a disposizione il suo pacchetto di voti : tutti a favore del fratello della ‘Dama nera’, candidato alla regione Calabria nelle liste dell’Udc.
Fratello che l’elezioni le perse: e così Meduri si sarebbe dato da fare per fargli ottenere un importante incarico all’interno di una società partecipata della Regione, sempre dietro richiesta della Accroglianò.
Pronto lo scambio: per un fratello che entra, due geometri, molto vicini a Meduri, sarebbero stati assunti in Anas.
Fra la Dama Nera e l’ex presidente della Regione Calabria c’era un rapporto stretto: sempre Meduri per la procura fece “da intermediario tra la stessa Accroglianò e due imprenditori catanesi – Concetto Bosco Lo Giudice e Francesco Costanzo – che avrebbero ritardato il pagamento di una tangente”
Mazzetta relativa all’appalto da 145 milioni per la realizzazione della cosiddetta Variante di Morbegno in Lombardia.
L’appalto, infatti, era stato vinto dai due imprenditori catanesi che, attraverso Meduri, avrebbero chiesto all’Anas, e dunque alla Accroglianò, l’autorizzazione alla cessione di un ramo d’azienda.
In realtà , dicono gli investigatori, “si trattava di una una vera e propria cessione del contratto d’appalto, pratica normativamente illecita”.
Per queste ‘pratiche’ gli investigatori hanno documentato almeno sei passaggi di denaro, dal dicembre 2014 all’agosto 2015, per un totale di circa 150 mila euro.
Soldi con cui la Dama Nera si arricchiva, soldi che la Dama Nera nascondeva: 70mila euro in contanti, più gioielli, sono stati trovati dai finanzieri nella casa della madre.
Fu costretta a nasconderli lì perchè temeva un controllo da parte delle Fiamme Gialle, così chiamò la madre: “Mamma, ti porto i medicinali” dice nelle intercettazioni “perchè? Sei matta? Io sto bene!” risponde la madre senza capire che “i medicinali” sono soldi.
D’altronde Antonella, che agli altri arrestati chiedeva di fare “scuola” o “squadra”, per ogni cosa aveva un nome. Il denaro erano o “i medicinali” o la “ciliegia”.
Lei, che nel suo curriculum vanta le partecipazioni a seminari del tipo ““Costruzione e Conduzione di un Team vincente” o “Rriconosimento emotivo in azienda: come entrare in sintonia con gli altri”, con la Roma delle “feste” in sintonia c’era entrata davvero, dove era spesso invitata.
Sul web si trovano gli scatti delle feste “cafonal” come le definisce Dagospia di Sara Iannone, presidente dell’Associazione Culturale “L’Alba del Terzo Millennio” che nel 2012, proprio in qualità di “funzionario della Pubblica Amministrazione” premiò la Accroglianò.
Con quale riconoscimento? “Le Ragioni della Nuova Politica”.
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply