MEDITERRANEA ACCUSA: “SALVINI VOLEVA IL NOSTRO SCALPO, HA FALLITO ANCHE QUESTA VOLTA”
“DIROTTARCI A MALTA ERA PURA PROPAGANDA POLITICA”… “SIAMO TRANQUILLISSIMI, E’ TUTTO FILMATO E DOCUMENTATO, PRESTO RIPARTIAMO”… “LA PROCURA VALUTERA’ ANCHE IL SEQUESTRO DI PERSONA DA PARTE DI SALVINI”
Alessandra Sciurba, portavoce della Mediterranea, e il capo missione Erasmo Palazzotto, parlano in conferenza stampa a Lampedusa e attaccano Salvini: “Voleva il nostro scalpo”.
I due ribattono a tutte le accuse del Viminale sulla vicenda Alex: “C’è stata una chiara volontà politica di non darci altra possibilità . La decisione di dirottarci a Malta era pura propaganda politica che voleva trattare le persone come sacchi di patate”.
Sciurba non ci sta: “Chi dice che quel gommone non era in difficoltà , dovrebbe venire a vedere con i suoi occhi: come si fa a essere così cinici?”.
“Vorrei che vi trovaste davanti a un gommone con 50 persone con bambini, alcuni piccolissimi, e dire ‘Non ci sono problemi’. Quando dovremmo intervenire? Come si può essere così cinici e crudeli pur di fare propaganda politica?”.
La portavoce aggiunge: “Il problema era dimostrare quanto si era forti: siamo stati lasciati tante ore sotto i miasmi, è stata una vera vessazione. Ci siamo chiesti se siamo ancora in un Stato di diritto. Abbiamo violato un decreto incostituzionale e lo abbiamo fatto per stato di necessità . Ci sono governi che non si danno più un limite nella legittimità dei valori costituzionali”.
“Le persone scese erano numerate come merce – ha aggiunto la portavoce della Ong – un ragazzo era stato due anni in un campo libico e il fratello era stato ucciso sotto i suoi occhi. Non abbiamo nulla da nascondere, abbiamo tutto da dichiarare; non siamo noi a doverci preoccupare di violazioni”.
Sciurba conclude: “Noi dobbiamo tornare in mare immediatamente. Non abbiamo alcuna intenzione di fermarci. Le persone che abbiamo salvato ci hanno chiesto cosa ci succederà , ma noi non abbiamo paura. Vogliamo continuare a denunciare che i trafficanti vengono pagati due volte, direttamente dai migranti e indirettamente dal governo italiano con le sue politiche”.
Palazzotto parla della gestione del trasbordo dei migranti sulle motovedette italiane o maltesi: “Ci è stato risposto che 7 di loro dovevano restare a bordo della nostra imbarcazione e che prima di entrare in acque territoriali maltesi sarebbe stato effettuato nuovamente il trasbordo di tutti i migranti sulla Alex, una barca che può navigare con un numero massimo di 18 persone costretta ad averne 70 in spregio a qualunque norma di sicurezza. Ci sono le telefonate e le mail con Mrcc di Malta e Roma che testimoniano tutto ciò. La verità è che siamo stati messi nelle condizioni di potere dire solo no”.
La decisione di entrare in porto, spiega il capo missione, è avvenuta quando ormai a bordo vi era una “emergenza sanitaria” e la situazione era diventata insostenibile dal punto di vista igienico, con gli unici due bagni fuori uso.
Palazzotto è stato iscritto nel registro degli indagati. Il suo nome va ad aggiungersi a quello del comandante del veliero Tommaso Stella che è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per gli articoli 1099 e 1100 del codice della navigazione, rispettivamente rifiuto di obbedienza a nave da guerra e resistenza o violenza contro nave da guerra. Per la Procura di Agrigento si tratta di “un atto dovuto”.
(da agenzie)
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