MENTANA: “BASTA DEMONIZZARE LE ONG, NON SI PUO’ FARE CAMPAGNA ELETTORALE PERMANENTE”
“CHIUDERE I PORTI? SOLO UNO SPOT, POI VOGLIO VEDERE COSA SUCCEDE”
“Sarò minoritario, mi accuseranno di essere del Pd, ma non me ne frega niente. Ma io non ci sto alla demonizzazione delle ong”.
In un intervento nel corso della trasmissione Tagadà , Enrico Mentana ha detto la sua sulla questione migranti.
“A questo punto, allora, dobbiamo essere coerenti: la Caritas non dovrebbe entrare nei porti e papa Francesco sbagliò ad andare a Lampedusa”, ha continuato il direttore del Tg La 7, “È ovvio che l’Italia non possa sostenere da sola l’accoglienza dei migranti, ma non è pensabile che si debba fare campagna elettorale permanente in modo ribaldo contro chi vive quasi esclusivamente dell’aiuto delle sottoscrizioni di persone comuni e non di Soros e delle grandi multinazionali. Ci sono persone che per spirito caritatevole e di solidarietà danno dei soldi alle ong”.
Mentana ha poi espresso un pensiero sul governo e i suoi protagonisti: “Di Maio è un mezzofondista. La scelta dei suoi dicasteri è tale per cui non può avere risultati immediati, ma deve lavorare su un progetto profondo e su tempi più lunghi, ben sapendo di avere un suffragio più ampio di quello di Salvini. La base di consenso del M5s, stando al 4 marzo, è il doppio di quello della Lega. Conte, invece, tecnicamente non si è comportato male: non perde l’aplomb, nè il senso delle cose. Poi magari paga la sua inesperienza politica, ma non mi pare, come è stato detto ingenerosamente, che sia stato messo lì nella vigna a far da palo, come diceva la poesia del Giusti. È ovvio che dei tre il cannibale, il mattatore è Salvini, perchè ha scelto il dicastero che gli consente di applicare subito le sue parole d’ordine, come la chiusura dei porti, anche se poi voglio vedere cosa succede”.
(da “Huffingtonpost”)
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