MEZZO ITALICUM, VINCE ALFANO: BERLUSCONI COSTRETTO A DARE OK A RIFORMA SOLO PER LA CAMERA
PER IL SENATO VALE QUELLA USCITA DALLA CONSULTA… LE ELEZIONI SI ALLONTANANO: FORZA ITALIA ESPRIME “DISAPPUNTO”
“Come ulteriore atto di collaborazione, nell’interesse del Paese, a un percorso riformatore verso un limpido bipolarismo e un ammodernamento dell’assetto istituzionale, manifestiamo la nostra disponibilità a una soluzione ragionevole che, nel disegnare la nuova legge elettorale, ne limiti l’efficacia alla sola Camera dei deputati, accettando lo spirito dell’emendamento 2.3″. Si tratta dell’emendamento che prevede che sia soppresso l’intero articolo 2 della legge, che disciplina l’elezione del Senato. In caso di voto anticipato si andrebbe alle urne con sistemi elettorali distinti per le due camere del Parlamento.
Berlusconi, dunque, dà il via libera di Forza Italia alla proposta del deputato Pd D’Attorre per il superamento dell’impasse sulla nuova legge elettorale.
Compiendo un passo indietro rispetto all’irritazione con cui stamane era tornato a Roma e suggellando la nuova intesa con Renzi, di cui però sottolinea “con grave disappunto” la “difficoltà ” nel “garantire il sostegno della sua maggioranza agli accordi pubblicamente realizzati”.
Accordi che Berlusconi conferma “senza alcun ‘patto segreto’ come maliziosamente insinuato da alcuni organi di stampa”.
Questo il risultato del vertice convocato questa mattina dal Cavaliere a Palazzo Grazioli.
Con lo stato maggiore forzista, tra cui il “tessitore” Denis Verdini, Berlusconi ha discusso dell’offerta lanciata ieri da Matteo Renzi: via libera alla riforma della legge elettorale, l’Italicum, ma corredata di un emendamento che ne avrebbe posticipato l’entrata in vigore di 12 mesi.
Proposta che non aveva il gradimento del Cavaliere, che ai suoi aveva dato l’ordine di ribadire che i patti vanno rispettati così come sono stati formulati durante l’incontro a largo del Nazareno.
Dal Nuovo Centrodestra, a caldo, il commento positivo del coordinatore Gaetano Quagliariello: “Mi sembra che abbia prevalso la ragionevolezza”.
“Noi – ha sottolineato Quagliariello a sky tg24 – le riforme vogliamo farle, possibili e serie. Avremmo fatto ridere il mondo a fare una riforma inapplicabile per il Senato. Così invece le riforme si possono fare. E anche in tempi brevi”.
Brevi, ma non troppo
(da “Huffingtonpost“)
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