MILANO, IL CANDIDATO SINDACO CHE NON PAGA 10.000 EURO DI SPESE CONDOMINIALI
LUIGI SANTAMBROGIO, CANDIDATO DI ALTERNATIVA MUNICIPALE, HA RICEVUTO IL DECRETO INGIUNTIVO
Dopo un ex sindaco come Gabriele Albertini che amava definirsi “amministratore di condominio”, ora a Milano è tempo di un candidato sindaco che a un condominio crea problemi. Il suo condominio.
Tanto da avere ricevuto un decreto ingiuntivo per oltre 10mila euro di spese non pagate.
Lui è Luigi Santambrogio, l’uomo con un passato nella giunta Formentini che Alternativa municipale ha scelto per puntare soprattutto a quegli elettori di centrosinistra che non si riconoscono in una coalizione guidata da Giuseppe Sala. Ecco la prima cosa che dice al telefono quando gli si chiede conto dei soldi non versati: “Il pagamento è in corso con un assegno circolare che arriverà all’amministratore domani o dopo domani”.
Grana quasi risolta quella dello stabile signorile di via Goldoni, almeno stando alle promesse via cornetta.
Ma perchè arrivare a questo punto, con il rischio per gli altri condòmini di farsi carico del debito? Beghe condominiali, sminuisce Santambrogio: “Visioni diverse su alcune spese straordinarie che si vogliono realizzate nel condominio. Ho iniziato a lesinare i pagamenti, per evitare che si arrivasse a un sovradimensionamento delle spese per il tetto. Molti condòmini ritengono che non sia necessario il rifacimento del tetto per un milione di euro”.
Peccato che il decreto ingiuntivo non dica una parola del tetto, ma attribuisca la morosità a spese straordinarie per l’ascensore, spese straordinarie per l’impianto di riscaldamento e spese di ordinaria manutenzione.
Non c’è dietro anche una questione di senso civico?
“Di senso civico ne ho tantissimo — ribatte Santambrogio — Nelle relazioni è più quello che ho donato di quello che ho ricevuto. La mia generosità è nota. Ancor più nota nella mia vita pubblica. Ora stiamo parlando di un condominio privato in cui c’è stata tensione su alcune spese. Non c’entra nulla il civismo rispetto al mio impegno civico nella realtà milanese”.
Già , perchè “civico” è una delle parole chiave di Alternativa municipale, lista che lo stesso Santambrogio ha definito come “l’unica forza civica, l’unico vero progetto indipendente per un municipalismo vero e partecipato”.
Una lista nata in quell’area di centrosinistra che dopo il risultato delle primarie ha provato in un primo momento a fare sintesi su un’unica soluzione anti Sala, per poi dare origine a tre diverse candidature: Basilio Rizzo per Milano in Comune, Marco Cappato per i Radicali e, appunto, il nostro Santambrogio, assessore alla Mobilità e ambiente ai tempi del leghista Marco Formentini ed ex presidente regionale di Italia Nostra.
Tra i suoi sostenitori c’è il socialista Roberto Biscardini, consigliere comunale uscente ed ex senatore, mentre il capolista di Alternativa municipale è Felice Besostri, uno degli avvocati che con un ricorso alla Consulta ha fatto dichiarare incostituzionale il Porcellum e oggi una delle principali voci contro l’Italicum e contro la riforma della Costituzione targata Renzi.
Sicuri che amministrare una città sia più facile che amministrare un condominio?
“Io l’ho amministrata per quattro anni dal ’93 al ’97, in piena Tangentopoli, con partiti importanti con cui sono state fatti scelte importanti — dice Santambrogio -. Non sono l’amministratore del mio condominio, sono uno degli azionisti. E ci sono state delle divergenze di opinioni. Fa tutto parte di una dialettica relazionale”.
Luigi Franco
(da “il Fatto Quotidiano“)
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