MINNITI E LA PROCURA DI CATANIA APRANO UN’INCHIESTA SUI FINANZIAMENTI ALLA NAVE DELLE GUARDIE BIANCHE XENOFOBE AL SERVIZIO DEI TANGENTARI LIBICI
DEFEND EUROPE SOSTIENE CHE IL NOLEGGIO DELLA NAVE C-STAR E’ STATO AUTOFINANZIATO CON 70.000 EURO, CON QUELLA CIFRA NON ARRIVI NEANCHE IN LIBIA… QUELLI CHE IN ITALIA ACCUSAVANO LE ONG DI GESTIRE NAVI CHE COSTANO 400.000 EURO AL GIORNO ORA TACCIONO
La nave si chiama C-Star, batte la bandiera di Djibouti e ha attraversato ieri il Canale di Suez diretta a Catania. È stata affittata da Generazione Identitaria, movimento xenofobo nato in Francia e arrivato in Italia, nell’ambito di un progetto chiamato Defend Europe.
All’inizio di maggio, una piccola imbarcazione al porto di Catania aveva tentato una manovra di disturbo nei confronti della nave Aquarius della Ong Sos Mediteranèe.
A bordo c’erano la giornalista canadese Lauren Southern–riconducibile nella galassia dell’alt-right americana–e attivisti di Generazione Identitaria Italia e Austria.
La Capitaneria di porto aveva fatto intervenire una motovedetta che aveva accompagnato a terra la barca degli “attivisti”, che erano stati solo identificati e stranamente nessuno era stato denunciato come sarebbe avvenuto per qualsiasi comune mortale.
Probabilmente la Procura di Catania era troppo occupata a indagare sulle Ong, quelle che salvano le vite, non quelli collusi con gli assassini libici.
Poco dopo, gli stessi avevano lanciato “Defend Europe, volta a mettere fine alle operazioni SAR (Search and rescue) svolte dalla Ong nel Mediterraneo centrale”, con la solita tesi della “sostituzione etnica” delle popolazioni europee.
La campagna di crowdfunding, che puntava a raccogliere i fondi necessari al noleggio di un’imbarcazione, a giugno aveva subito una battuta d’arresto a causa del blocco del conto su Paypal e al congelamento dei soldi raccolti.
In Francia, come riporta Repubblica, le proteste erano state molto forti. Sui social era nato l’hashtag #StopDefendEuropePaypal, e dopo Paypal anche il Crèdit Mutuel aveva chiuso il conto di Gènèration Identitaire.
Ora miracolosamente in pochi giorni sarebbero entrati in cassa 70.000 euro che avrebbe permesso a Generazione Identitaria di affittare un’imbarcazione di 40 metri chiamata C-Star.
Chi conosce i costi di gestione di una nave a noleggio sa bene che con una cifra minima del genere non arrivi neanche in Libia che già devi riportare la nave al proprietario.
Ma tale anomalia non ha indotto finora la procura di Catania o Minniti ad aprire una inchiesta analoga a quelle “sui finanziamenti alle Ong” che hanno citato un giorno si e l’altro pure.
Non risulta che neanche Di Maio abbia chiesto chi finanzia questa “missione” xenofoba.
Il movimento aveva iniziato un tour in giro per l’Italia per promuovere la “missione” che non sarò certo sfuggito al nostro attento ministro degli Interni.
Nel corso di un incontro a Bolzano–promosso guarda caso dai Giovani Padani – il responsabile nazionale Lorenzo Fiato ha dichiarato che “per fermare questa marea che rischia di sommergerci vogliamo allestire una flotta, abbiamo già contattato numerosi marittimi che ci aiuterebbero, e ovviamente anche avvocati, disposti a sostenerci nelle eventuali spese processuali che dovremo affrontare.”
Più recentemente Fiato è stato intervistato anche dalla BBC, dove ha detto che i migranti “si riproducono come conigli” e “sostituiscono la popolazione originaria dei quartieri.”
Fino alla recente dichiarazione: “Abbiamo una grossa barca (un 40 metri n.d.r.), possiamo ospitare 30 persone, tra cui un equipaggio professionista che la guiderà , e potremo passare più di 30 giorni in mare,” dice il responsabile.
Se ne deduce che l’operazione avrebbe un costo giornaliero di 2.000 euro, ipotesi che farebbe sganasciare dalle risate qualsiasi esperto del settore.
Vediamo quale sarebbe il modus operandi:
“Il nostro obiettivo sarà quello di contattare la Guardia Costiera libica, il governo libico, a modo di sviluppare una collaborazione con loro e lavorare con loro al fine di fermare l’immigrazione massiva e il lavoro che le Ong stanno svolgendo in maniera criminale nel mar Mediterraneo.”
“Quello che faremo,” chiosa Fiato, “sarà tracciare il percorso delle Ong, seguirle e intervenire nel momento in cui loro svolgeranno degli atti criminali. Il nostro lavoro renderà il Mediterraneo un posto più sicuro.”
Cioè queste guardie bianche del sistema che si spacciano per rivoluzionari farebbero gli spioni per conto di un governo straniero e di una Guardia costiera collusa con criminali.
Mentre per loro sarebbero criminali quelli che cercano di salvare vite umane, rei di mettere in pericolo la razza ariana .
Nonostante le calunnie dei mesi scorsi e la caccia alle streghe che perdura tutt’ora, le Ong non svolgono alcuna “attività criminale” ma fanno operazioni perfettamente legittime, e in più sotto il controllo costante della Guardia Costeria italiana.
In più, a livello operativo non si capisce nemmeno con quale governo libico (ce ne sono diversi) dovrebbe interfacciarsi Generazione Identità , nè tantomeno con quale Guardia Costiera libica–visto che solo sotto il governo di Serraj ce ne sono due.
Tra l’altro, nonostante i finanziamenti e l’addestramento di Italia, le guardie costiere libiche sono responsabili di violenze ai danni dei migranti e collusioni (reali) con gli scafisti.
Per finire, i “respingimenti” di massa che Generazione Identitaria vuole fare sono vietati dal diritto internazionale.
Quest’ultimo, infatti, prescrive che i migranti intercettati in mare debbano essere trasportati in un “porto sicuro,” che non è il porto geograficamente più vicino.
E riportare i migranti in Libia, come ampiamente noto, significa solo una cosa: condannarli ad abusi, torture e sistematiche violazioni dei diritti umani.
Ne deriva che al primo atto di violazione delle leggi suddette la Guardia costiera italiana , se vuole evitare una denuncia per omissione di atti d’ufficio, dovrà intervenire, sequestrare la nave e arrestare in flagranza di reato i responsabili.
Nel frattempo la procura di Catania e Minniti si saranno certamente mossi per appurare le fonti di finanziamento degli organizzatori, come hanno fatto per le Ong.
O no?
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