MONTI SPIEGA CHE IL MES FU DECISO DA BERLUSCONI PREMIER CON GIORGIA MELONI MINISTRO
“SECONDO VOI, QUANDO UN INVESTITORE STRANIERO LEGGE LE AFFERMAZIONI SCRITERIATE DEI SOVRANISTI DOVREBBE ESSERE INVOGLIATO A INVESTIRE NEL NOSTRO PAESE?”
L’accordo raggiunto all’Eurogruppo, “pur con diverse ambiguità , è un altro passo in avanti verso una risposta europea alla crisi da Coronavirus”, dopo le misure prese dalla Commissione e dalla Banca centrale europea.
Esordisce cosi’ in un editoriale sul Corriere della Sera l’ex presidente del Consiglio Mario Monti, per il quale a suo avviso “l’Italia non è uscita male dal negoziato” anche se ora “vi è il rischio di un cattivo uso del risultato ottenuto”.
Monti spiega poi che sono questi due “i mantra utilizzati, uno verso il governo e l’altro verso l’Europa”, utilizzati “insidiosamente sia in partiti all’opposizione, Lega e Fratelli d’Italia, sia forse nel Movimento 5 Stelle, asse portante del governo”, i quali “potrebbero mettere in difficolta’ il premier Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo del 23 aprile e della Fase 2 nella lotta alla pandemia”.
Poi l’ex premier chiamato nel 2011 a sostituire Berlusconi e risollevare le sorti dell’Italia afflitta da un elevatissimo spread, ripercorre la storia di quella stagione scrivendo che il Mes “rappresenta l’evoluzione del Fondo europeo per la stabilità finanziaria” e che “Il Fesf prima e il Mes poi” sono stati preparati e decisi a livello europeo nel 2010-2011 “con l’Italia rappresentata da Silvio Berlusconi nel Consiglio europeo e da Giulio Tremonti nell’Ecofin ed Eurogruppo” in un governo che si reggeva sull’alleanza Pdl-Lega”, con Giorgia Meloni che “ne faceva parte come ministro per il Pdl, Matteo Salvini era europarlamentare della Lega” e dunque “la decisione di istituire il Mes fu presa a livello Ecofin il 9-10 maggio 2010” con la precisazione che “la sua attivazione sarà soggetta a forte condizionalità , nel contesto di un sostegno congiunto Ue/Fmi, e avrà termini e condizioni simili a quelli del Fmi”.
“Non sarò certo io, perciò, a raccomandare a Conte di andare sotto le forche caudine di meccanismi preparati in Europa da un governo Berlusconi-Lega, che poi passò ad altri l’onere di evitare il default dell’Italia” scrive ancora Monti, e però oggi, a causa del coronavirus, “la situazione è completamente diversa” e “la natura della crisi è differente” e in ogni caso ” l’Italia non e’ guardata male come allora, ‘colpevole n. 2’ dopo la Grecia e che se fosse esplosa avrebbe mandato anche l’euro in frammenti”.
Quindi? Quindi “i crediti del Mes per rimettere in sesto e in marcia quei Paesi, verrebbero erogati con la sola condizione che i fondi siano utilizzati per le finalità prestabilite”, sottolinea l’ex primo ministro del 2011, il quale però nel descrivere la situazione odierna esorta i lettori “a mettersi nei panni, diciamo, di risparmiatori e contribuenti tedeschi, che apprendono i seguenti fatti” come per esempio: “Il governo giallo-verde chiede, nella prima bozza del suo programma, che la Bce condoni all’Italia 300 miliardi di euro di debito pubblico; politici di primo piano dicono ‘ce ne freghiamo dell’Europa, delle regole europee’, ‘facciamo tutto il disavanzo che vogliamo’; tutti i partiti fanno a gara a chi promette tasse più basse e tutti rifiutano di considerare tasse sul patrimonio; leggono le stime, ufficiali, sull’evasione fiscale; vedono che ogni anno ci sono condoni fiscali, previdenziali, edilizi, valutari; apprendono che l’Italia non riesce a utilizzare i fondi che già riceve dalla Ue; sentono che Beppe Grillo al Parlamento europeo ha invitato l’Europa a non finanziare l’Italia perchè in quel modo finanzia la mafia”.
Per poi concludere, sulla stessa linea di Conte: “Ma quegli stessi politici italiani esigono solidarietà dall’Europa”.
(da agenzie)
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