MOODY’S DECLASSA I TITOLI DI STATO ITALIANI: “LE PROSSIME ELEZIONI SONO FONTE DI RISCHIO”
L’AGENZIA STATUNITENSE ABBASSA IL RATING DA A3 A BAA2: “PESA L’INCERTEZZA POLITICA”
Sull’Italia si abbatte un nuovo declassamento di Moody’s.
L’agenzia ha infatti tagliato di ben due scalini il rating dei titoli di Stato, portandolo da A3 a Baa2, ovvero ad appena due gradini dal livello ‘spazzatura’.
L’agenzia di rating mantiene inoltre un outlook negativo.
Sulla valutazione pesa il clima politico che viene considerato “fonte di rischio”. La decisione nel giorno in cui Mario Monti arriva negli Usa per convincere gli investitori a puntare sul nostro Paese.
L’agenzia di rating segnala la diminuita disponibilità degli investitori stranieri d’oltreoceano a comprare i bond italiani e il netto aumento dei costi di finanziamento del debito sui mercati.
Valutazioni che vanno di pari passo allo spread in salita: anche questa mattina il differenziale tra i Btp e il Bund a 10 anni ha aperto in rialzo a 474 punti (466 la chiusura di ieri) per poi passare a 485.
Il rendimento dei Btp è al 5,9%. Tiene per ora Piazza Affari, anche se dopo un’apertura in positivo (Ftse Mib a +0,26%) ha virato quasi subito in negativo (-0,29%).
Moody’s, spiegando la sua decisione, sottolinea come tra i fattori che probabilmente porteranno ad “un ulteriore netto aumento dei costi di finanziamento” dell’Italia ci sono anche “segnali di erosione” sul fronte degli investeminte esteri, oltre al rischio contagio da Grecia e Spagna, con i rischi di un’uscita di Atene dall’euro “che sono saliti” e il sistema bancario spagnolo sempre più in difficoltà .
Ma l’agenzia di rating punta il dito anche su altri fattori: dal “deterioramento delle prospettive economiche nel breve termine”, nonostante le misure e le riforme decise dal governo Monti, al “clima politico che, con l’avvicinarsi del voto della prossima primavera — scrive Moody’s — è fonte di un aumento dei rischi”.
Questo spiega anche l’outlook negativo, con il nostro Paese che resta sotto stretta osservazione da parte dell’agenzia di rating.
Per la quale “i rischi che gravano sull’attuazione delle riforme restano considerevoli”.
Il peggioramento dell’economia, poi, col Paese in recessione, “aumenta il peso dell’austerity e delle riforme sulla popolazione italiana”.
Questo porta le forze politiche a frenare, in qualche modo, l’azione del governo. Quest’ultimo — riconosce Moody’s — ha messo in campo “un programma di riforme che ha davvero le potenzialità per migliorare notevolmente la crescita e le prospettive di bilancio”.
Nonostante ciò la recessione incombe e raggiungere gli obiettivi di risanamento dei conti resta una enorme sfida, con il pareggio di bilancio — si sottolinea — slittato di due anni.
La notizia del downgrade è arrivata proprio mentre il premier Monti atterrava in Idaho, Stati Uniti, per recarsi alla Allen Conference di Sun Valley, dove è riunito il gotha della finanza e del mondo dei media ‘made in Usa’.
Lì il Professore — che interverrà nelle prossime ore intervistato (a porte chiuse) dal noto anchorman della Cbs, Charlie Rose, ha come obiettivo principale quello di convincere ad investire in Italia.
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