MULTO’ I RE DEI VIDEOPOKER PER 98 MILIARDI, ORA IL COL. RAPETTO E’ STATO COSTRETTO A DIMETTERSI DALLA GUARDIA DI FINANZA: SIAMO LA VERGOGNA D’EUROPA
CHI FA IL PROPRIO DOVERE IN ITALIA RIMANE VITTIMA DEL KILLERAGGIO DEI POTERI FORTI.. UNO DEI MAGGIORI ESPERTI EUROPEI SUL CYBER CRIME E SULLE TRUFFE FISCALI MESSO ALLA PORTA DALLO STATO: “CANCELLATI 37 ANNI DI SACRIFICI”
Era un punto di riferimento, in Italia e non solo, per tutto ciò che riguarda le cyber-truffe e le inchieste telematiche.
Ed è stato l’uomo che, con le sue indagini, ha fatto infliggere una mega multa da 98 miliardi a dieci società concessionarie del gioco d’azzardo di Stato, poi ridotta dalla Corte dei conti alla cifra comunque consistente di 2,5 miliardi. Ora il colonnello della Guardia di finanza Umberto Rapetto, 53 anni, ha annunciato le sue dimissioni su Twitter: “Chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno dato fiducia, ma qualche minuto fa sono stato costretto a dare le dimissioni dalla GdF” scrive alle 9:44 del mattino del 29 maggio.
“Qualche modulo e una dozzina di firme sono bastati per cancellare 37 anni di sacrifici e di soddisfazioni e i tanti sogni al Gat GdF”, rincara la dose mezz’ora dopo.
Rapetto era stato il fondatore del Gat (Gruppo anti-crimine telematico), poi diventato Nucleo speciale frodi telematiche.
È il reparto che si occupa di contrastare le truffe via Internet, i criminali e gli attacchi informatici.
Giornalista pubblicista e autore di numerose pubblicazioni — era stato nominato Ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica Italiana da Carlo Azeglio Ciampi — il colonnello era noto per numerose inchieste condotte con successo: dall’operazione “Macchianera” che portò alla luce centinaia di frodi nei confronti dell’Inps, alle indagini che avevano portato all’arresto di criminali informatici in grado di penetrare nel sistema di sicurezza del Pentagono.
A costargli il posto, però, potrebbe essere stata proprio l’inchiesta sulle slot machine non collegate alla rete telematica dello Stato.
E’ di ieri la notizia degli arresti domiciliari di Massimo Ponzellini: l’ex presidente di Bpm ha ricevuto la misura cautelare per un finanziamento sospetto proprio alla società di slot machine, Atlantis.
Le dimissioni arrivano dopo che, bocciata la sua promozione a generale, Rapetto viene rimosso dal Gat — dal prossimo luglio — e spedito a frequentare — da studente — un corso al Centro Studi della Difesa, struttura presso la quale insegnava da 15 anni.
Un’assurdità , che segue la bufera politica già sollevata quando venne decisa la sua rimozione sulla quale si erano concentrate ben nove interrogazioni parlamentari provenienti da pressochè tutto l’arco politico (e nelle quali veniva sottolineato la sua “professionalità specifica e riconosciuta a livello internazionale come esperto di lotta al crimine informatico”).
Il Comando generale delle Fiamme Gialle fece sapere che le sue indagini avevano “frequentemente attirato l’attenzione dell’opinione pubblica soprattutto da un punto di vista mediatico” e che il suo allontanamento dal Gat non era “certamente una rimozione ma, al contrario, rientra nella normalità delle vicende che interessano tutti gli ufficiali della Guardia di finanza”.
Ieri, però, sono arrivate le dimissioni.
Con tanta amarezza. Rapetto, oltre che a Twitter, si è affidato anche a Facebook per esprimere la sua delusione: “Grazie a tutti per la solidarietà : il momento è difficile e indesiderato…”.
Evidentemente per lui l’aria era diventata irrespirabile.
Commento del ns. direttore
Questa vicenda rappresenta, sia per lo spessore riconosciuto al col. Rapetto a livello internazionale, sia per l’evidente azione punitiva nei suoi confronti, determinata dall’aver toccato interessi e clan miliardari degli “amici degli amici” (con ascendenti coinvolti in processi di ‘ndrangheta), una delle pagine più sporche della nostra Repubblica.
Uno sputtanamento del nostro Paese a livello planetario di cui parlerà la stampa internazionale, la quale avrà buon gioco a sostenere che in Italia chi fa il proprio dovere viene ridotto a “studente di corsi dove aveva insegnato per 15 anni” mentre gli evasori si vedono abbuonata la multa di 92 miliardi.
Con che credibilità Monti parla di lotta all’evasione e si congratula con la Guardia di Finanza?
Quale Guardia di Finanza?
Piccola considerazione sui partiti che parlano di legalità e merito: vi sono vicende in cui non basta un’interrogazione parlamentare, occorre occupare Camera e Senato a oltranza, fino all’intervento dei reparti mobili.
Per sgomberare l’Aula devono usare la violenza fisica, come hanno usato quella morale contro Rapetto.
Queste sono le battaglie che vanno condotte per coerenza con le proprie idee e coi nostri valori di riferimento.
Queste sono le battaglie che portano consensi, a costo di finire manganellati.
Fino a ottenere che qualcuno (e non Rapetto) prepari le valigie e venga accompagnato alla porta a calci nel culo.
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