NAPOLI TAPPEZZATA DI MANIFESTI DEL COORDINATORE DI FRATELLI D’ITALIA CHE FA IL SALUTO ROMANO
FAIDA INTERNA NEL PARTTO DELLA MELONI… NON VANNO D’ACCORDO NEMMENO TRA DI LORO E VORREBBERO GOVERNARE IL PAESE
“Io sono Sergio Rastrelli, e sono un vero fascista napoletano”, con tanto di foto dell’avvocato candidato sindaco della città con Fratelli d’Italia in posa mentre fa il saluto romano. I
n basso, il logo del partito capeggiato da Giorgia Meloni. Sono centinaia i manifesti così in tutto il capoluogo campano, anche nella zona di Piazza Municipio, dove ha sede il Comune.
L’iniziativa shock sarebbe riconducibile a una frangia interna alla sezione locale del partito, che chiede le dimissioni del coordinatore cittadino, oltre che del coordinatore provinciale Michele Schiano, l’azzeramento dei “loro nominati” e un rilancio del partito.
“Un atto indecente – commenta Rastrelli – perché solo dei vigliacchi senza onore, facilmente individuabili, potevano pensare di strumentalizzare un’immagine dell’ultimo saluto a mio padre, una promessa solenne fatta sul letto di morte”.
Lo scatto infatti risale al giorno delle esequie del padre Antonio, volto noto del Msi: “Un momento personale e doloroso – commenta Rastrelli – per il quale non ho nulla di cui vergognarmi, né da rinnegare. Non era un gesto politico, ma un omaggio rivolto alla storia personale e familiare di cui vado orgoglioso”.
A guidare la frangia che si oppone a Rastrelli è l’ex consigliere comunale Gennaro Castiello: “Se la nuova destra – attacca – deve partire da nuovi soggetti calati dall’alto e che portano un retaggio imbarazzante per il partito noi chiediamo, quanto meno per opportunità politica, che facciano un passo indietro”.
“Ho pienissimo mandato politico – replica Rastrelli – e fermissima intenzione di rilanciare il nuovo corso del partito. La vigliaccheria e le imboscate non si addicono agli uomini di destra”.
L’obiettivo della manifestazione è mettere in imbarazzo la leader del partito, Giorgia Meloni, che più volte ha dichiarato: “In Fdi non c’è spazio per atteggiamenti nostalgici del fascismo”.
(da NetQuotidiano)
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