NEGAZIONISTI BLOCCARONO AMBULANZA DOPO UN INSEGUIMENTO, ORA SONO FINITI INDAGATI
IMPRESARIO EDILE E UNA COLLEGA ACCUSATI DI INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO
Sono stati indagati per interruzione di pubblico servizio i due torinesi che il 6 novembre sono stati accusati di aver seguito un’ambulanza in tangenziale, fino a Collegno per dimostrare come i mezzi del soccorso girino vuoti per spaventare le persone.
I legali della Città della Salute avevano presentato un esposto nei confronti dell’uomo e della donna identificati dai carabinieri.
Sono un impresario edile e una collega che si erano subito difesi dall’accusa di aver aggredito o bloccato l’ambulanza della Croce Rossa di Rivoli impegnata a raggiungere un paziente di 60 anni con problemi respiratori.
In due avevano seguito un’ambulanza con un SUV Porche Cayenne spaventando il personale e filmando tutto.
A raccontare la storia dei negazionisti che inseguivano un’ambulanza a Torino per insultare medici e infermieri era stata la direttrice del 118 di Torino:
Una nostra ambulanza stava andando a prelevare un paziente durante la notte e gli infermieri di turno si sono accorti di essere seguiti da un’auto di grossa cilindrata che li ha tallonati fin sotto casa. Hanno chiamato la centrale che a sua volta ha avvertito la polizia. Sotto casa del paziente l’auto si è fermata dietro all’ambulanza ed è sceso un uomo che ha iniziato a insultarli mentre una seconda persona rimasta in macchina ha filmato tutta la scena. Poi è arrivata la polizia che ha identificato i due. Alla postale abbiamo, invece, segnalato un video girato da una donna che sostiene che noi giriamo con i mezzi vuoti»
I due avevano usato un SUV Porche Cayenne spaventando il personale: ” Pronto centrale? Abbiamo bisogno di aiuto. Un’auto di grossa cilindrata ci sta inseguendo in tangenziale. Ci tallona a forte velocità . A bordo c’è una donna che scatta foto a ripetizione con un cellulare. Non riusciamo a capire le loro intenzioni”.
E, secondo Repubblica Torino, potrebbero essere accusati anche di altro:
Dal procurato allarme, all’interruzione di pubblico servizio, alla diffusione di notizie «atte a turbare l’ordine pubblico. Sono le accuse che rischiano i negazionisti che in questi mesi hanno diffuso sui social fake news o che, di persona, hanno cercato di dimostrare l’esistenza di un complotto globale.
(da agenzie)
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