NEL NOME DI FICO
PROVE TECNICHE DI AVVICINAMENTO TRA M5S E PD INTORNO AL NOME DEL GRILLINO MENO INVISO AI DEM… MA SAREBBE NECESSARIO UN PASSO INDIETRO DEL MEGALOMANE DI MAIO
Tommaso Ciriaco su Repubblica racconta in un retroscena di come ci siano prove tecniche di avvicinamento tra Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle, stavolta benedette e non osteggiate da Matteo Renzi.
La svolta potrebbe arrivare dopo il fallimento delle trattative tra Lega e M5S e prevederebbe il passo indietro di Di Maio e il passo avanti di Roberto Fico:
Non può dirlo adesso, ma il capo del Movimento ragiona come detto di un passo indietro. Senza, il Pd non può sedersi al tavolo delle mediazioni. Matteo Renzi, deciso a scongelare il Pd, ne ha bisogno per non perdere la faccia davanti al suo elettorato. Ecco, Di Maio potrebbe anticiparlo. Ma soltanto a patto che a invocare un gesto di responsabilità per sbloccare lo stallo sia il Colle. Piano B, si diceva. In effetti, i Cinque stelle e il suo leader dovrebbero inghiottire più di un boccone amaro per strappare un accordo al Pd
Renzi ha già fatto sapere agli interlocutori interni al Nazareno che a guidare la partita sarebbe lui. Che nessun veto sulla sua persona sarebbe tollerabile. E che mai accetterebbe la pubblica umiliazione che i grillini hanno imposto a Silvio Berlusconi, non riconoscendogli la dignità di interlocutore politico.
È una via stretta, quella che potrebbe dover attraversare il giovane politico campano. Con un rischio nel rischio, una spina più fastidiosa delle altre: cedere il passo potrebbe significare incoronare Roberto Fico.
(da “NextQuotidiano”)
Leave a Reply