NELLA ROMA DELLA RAGGI DONNA INGHIOTTITA DA UNA VORAGINE: “MI HA SALVATA UN ANGELO, POTEVO MORIRE”
“PIU’ MI MUOVEVO, PIU’ SCIVOLAVO IN BASSO, LA SINDACA FACCIA AGGIUSTARE LE STRADE”
«Devo la vita a un angelo custode comparso all’improvviso: mi ha afferrato per le braccia e mi ha aiutato a risalire sul marciapiede. Altrimenti sarei sprofondata nella voragine». Ida Coscia ha 78 anni.
Parla dalla sua abitazione vicino piazza Bologna, «dove vivo da cinquant’anni. Una cosa del genere non l’avevo mai vista prima. Ho rischiato di farmi davvero male, e ora che ci penso ho più paura di quando sono rimasta aggrappata a quello scalino – racconta ancora – e mi chiedo: se al posto mio ci fosse stata una mamma con il bimbo sul passeggino? Ci pensi la sindaca, e pensi soprattutto ad aggiustare le strade».
La settantenne è la donna che ieri mattina, in via Catania, all’angolo con via Lomellina, è stata inghiottita da una buca che si è aperta in un attimo accanto al marciapiede.
Caduta nel crepaccio, lungo un metro e mezzo ma soprattutto profondo più di due, la signora Ida è stata soccorsa da un passante e da una pattuglia di carabinieri. Trasportata in ambulanza al Policlinico Umberto I, è stata dimessa con dieci giorni di prognosi per una forte contusione a una gamba.
«Il medico mi ha detto che ora devo riposare, mio figlio deciderà adesso se denunciare il Comune o chi ha provocato la rottura della strada – spiega la settantenne -, intanto è stato sentito dai vigili urbani. Di certo io e mio marito ce la siamo vista brutta. Lui è rimasto lì in bilico, non ce la faceva a reggermi. E pensare che eravamo usciti di casa per fare una passeggiata e andare a comprare il pane in via Catania, dove c’è un ottimo forno». L’imprevedibile – ma poi nemmeno tanto visto che si tratta di Roma – è successo poco prima di mezzogiorno.
Dopo essere stata liberata dalla voragine, la settantenne è stata fatta sedere in attesa dell’ambulanza. «Dopo essere caduta sentivo che più mi muovevo e più scendevo. È una fortuna che non mi sia fatta quasi niente», dice ancora la signora Ida.
Dopo il primo intervento dei carabinieri della compagnia Parioli sono stati i vigili urbani a transennare il marciapiede con l’asfalto danneggiato. Non si esclude che a provocare lo smottamento sia stata un’infiltrazione causata da una perdita d’acqua di una tubatura. Come anche in via Alghero, a San Giovanni dove la strada continua a essere transennata da quasi un mese per una grossa voragine che si è aperta in mezzo alla carreggiata, sulle strisce pedonali.
A fine novembre invece un’altra gigantesca buca si era aperta sempre dove passano i pedoni in via Ambrosini, all’incrocio con via Accademia degli Agiati, alla Montagnola.
Situazioni di pericolo reale per i romani, come la signora Ida ha vissuto sulla sua pelle ieri mattina. Ma il quadrante di Roma nord e Salario è sempre più al centro del dissesto stradale.
Ieri sera i vigili urbani hanno dovuto chiudere al traffico una parte di via Salaria, all’altezza di Ponte Salario per buche sull’asfalto che rendono pericolosa la circolazione dei veicoli, soprattutto di scooter e moto.
Immediate le ripercussioni sulla Tangenziale est, in entrambe le direzioni, e ancora verso Prati Fiscali.
(da “il Corriere della Sera”)
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