NINO DI MATTEO: “MAI STATI COSI’ VICINI ALLA VERITA’ SULLA STRAGE DI VIA D’AMELIO”
“CI ACCOSTANO AI DEPISTAGGI, MA QUESTA ACCUSA SERVE A CHI NON VUOLE CHE SI VADA AVANTI”
“Sulla strage di via d’Amelio siamo a un passo dalla verità . Mai come ora siamo vicini alla verità . E questo grazie a me e ad altri magistrati”.
Usa queste parole, davanti al Csm, il pm Nino Di Matteo, per spiegare i passi avanti fatti, nel corso degli anni, per accertare tutta la verità sull’omicidio del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta.
Il magistrato è stato convocato per un’audizione un’ audizione davanti al Csm nell’ambito del fascicolo aperto sui pm che hanno indagato sulla strage, accusati dalla figlia del magistrato ucciso, di essersi resi responsabili di “anomalie” soprattutto nella gestione del falso pentito Vincenzo Scarantino.
Per arrivare alla verità sulla strage di Via D’Amelio bisognerebbe, secondo Di Matteo “approfondire il furto dell’agenda rossa sulla quale lui scriveva cose ‘molto gravi’, parole sue. Il furto dell’agenda rossa fu la prima azione di depistaggio”.
E, questo atto, continua il magistrato, “non può esser stato compiuto dai mafiosi che hanno sicuramente azionato il telecomando ma non potevano rubare l’agenda”. Così il pm Antonino di Matteo audito dalla prima Commissione del Consiglio superiore della magistratura nell’ambito dell’istruttoria sulla strage di Via D’Amelio.
Sulle indagini e i sui processi fatti nel corso di tutto questo tempo dice: “Non è vero che in 25 anni non si è fatto niente: ci sono state 26 condanne definitive mai messe in discussione”.
E, per questo motivo, continua il pm “non è giusto che questi magistrati siano oggi accostati a depistaggi e questa accusa è strumentale a chi non vuole che si vada avanti” ha aggiunto. Ha fatto poi riferimento ai”prezzi altissimi” pagati da lui stesso e dai suoi familiari per l’accertamento della verità .
(da agenzie)
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