NOI LI PAGHIAMO E LORO NON LAVORANO: IL 40% DEI PARLAMENTARI ASSENTE AL 60% DELLE VOTAZIONI
I DATI UFFICIALI DI OPENPOLIS: VERDINI PRESENTE SOLO A 3 VOTAZIONI SU 4.008, QUASI SEMPRE ASSENTI GHEDINI E MATTEOLI… LA GRILLINA TAVERNA PRESENTE SOLO A 1.472 VOTAZIONI SU 4.008… MALE FORZA ITALIA (ROSSI, BONDI, SANTANCHE’, ROMANI) E NCD CON SCHIFANI E SACCONI
Noi li paghiamo e molti di loro non lavorano. Meglio, non votano.
La schiera degli assenteisti esiste in tutte le categorie professionali. Compresa quella dei parlamentari, senza voler generalizzare.
Ma, dati alla mano, più del 40% di deputati e senatori nel primo anno della XVII Legislatura è stato assente a più del 60% delle votazioni.
La classifica delle presenze dei parlamentari della Repubblica italiana è disponibile on line sul sito openpolis.it .
Il sito riporta il numero di sedute a cui ciascun singolo deputato e senatore era in Aula. Con una avvertenza: con assenza si intendono i casi di non partecipazione al voto, sia quello in cui il parlamentare è fisicamente assente (e non in missione) sia quello in cui è presente ma non vota e non partecipa a determinare il numero legale nella votazione. Purtroppo attualmente i sistemi di documentazione dei resoconti di Camera e Senato non consentono di distinguere un caso dall’altro.
I regolamenti non prevedono la registrazione del motivo dell’assenza al voto del parlamentare. Non si può distinguere, pertanto, l’assenza ingiustificata da quella, ad esempio, per ragioni di salute.
Anche per quanto riguarda le missioni, poi, bisogna tenere presente le elevate percentuali del presidente del Consiglio – l’ex premier Enrico Letta, ad esempio, è stato in missione per l’82,42% delle votazioni alla Camera – dei ministri e dei sottosegretari, con picchi che superano il 92%.
La classifica tiene quindi conto delle presenze e delle assenze nelle votazioni, ma anche se il parlamentare è stato assente perchè in missione.
Si scopre così che i più assidui frequentatori di Montecitorio e Palazzo Madama hanno in tasca la tessera del Partito democratico, mentre i più assenteisti sono stati eletti nelle liste di Forza Italia.
Qualche esempio.
Al Senato il più presente è il democratico Carlo Pegorer con il 99,98% di presenze, davanti ai colleghi di partito Federico Fornari (99,93%) e Vito Vattuone (99,58%).
I tre più assenti sono invece di FI: Denis Verdini (99,93% senza missioni: ha partecipato a 3 sole votazioni su 4.008, praticamente ogni votazione è costata ai cittadini oltre 33mila euro netti), l’avvocato di Berlusconi Niccolò Ghedini (99,73%) e Altero Matteoli.
Ai piedi del poco invidiabile podio l’ombra del Cavaliere Mariarosaria Rossi.
E ancora Giulio Tremonti – oggi al Gal – i due esponenti Ncd Renato Schifani e Maurizio Sacconi, e ancora tre senatori FI: Riccardo Conti, Sandro Bondi e il capogruppo Paolo Romani.
Il MoVimento 5 Stelle si difende: al Senato sono due i grillini nella top ten virtuosa, quella cioè dei più presenti: Roberto Cotti e Alberto Airola.
La pentastellata più assente è invece Paola Taverna, assente al 36,73% delle votazioni (1.472 su 4.008). Gli altri grillini ristagnano a metà classifica.
Discorso più o meno speculare per quanto riguarda i deputati.
A Montecitorio i più presenti, con il 100% di votazioni, sono tre parlamentari del Pd: Cinzia Maria Fontana, Giuseppe Guerini e Tino Iannuzzi.
Quarto con il 99,98% un altro deputato Dem, Marco Carra, seguito, con la stessa percentuale, da Achille Totaro, FdI-An.
Poi ancora due esponenti Dem: Mario Tullo e Giorgio Brandolin, seguono a quota 99,56% Giovanni Mottola e Rocco Palese, entrambi di FI.
Il più assenteista alla Camera è l’imprenditore eletto con FI Antonio Angelucci: 99,46% di assenze, 4.064 votazioni su 4.098, seguito da Stefano Quintarelli (Scelta Civica) e da altri quattro esponenti di FI: Marco Martineli, Piero Longo, Rocco Crimi, Daniela Santanchè.
Tra i poco presenti c’è anche l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani, ottavo, ma a lungo impedito da malattia.
Daniele Di Mario
(da “il Tempo”)
Leave a Reply