“NON È IL LORO WATERGATE”, SONDAGGI CONCORDI: IL M5S AL MASSIMO PUO’ PERDERE MEZZO PUNTO
OGNI ELETTORATO E’ UAN FAZIONE IN GUERRA, SI SMUOVE POCO… E POTREBBE DIVENTARE UN BOOMERANG PER GLI AVVERSARI
Affidiamoci agli esperti per capire.
L’infallibile Alessandra Ghisleri tutto questo disastro per i grillini proprio non lo vede, anzi: “Questa vicenda dei rimborsi sposta poco. Innanzitutto perchè loro hanno un elettorato, diciamo così, di fan, di tifosi, che sotto attacco si rafforza. E poi, parliamoci chiaro, stiamo parlano non di uno scandalo col denaro pubblico, ma di una violazione di un codice interno, di soldi privati dati o meno a un fondo per la micro-impresa. Ti dico di più: grazie a questa storia più gente ha saputo che fanno le donazioni, hanno donato più di venti milioni e ne manca uno. Questo caso sta diventando una pubblicità incredibile ai loro versamenti”.
Ecco: paradossalmente l’attacco potrebbe diventare un boomerang. Proprio come ha detto Luigi Di Maio. Un capolavoro.
Andiamo a vedere qualche numero, dovendoci occupare di questo, in una campagna elettorale senza grandi temi sul futuro del paese e senza grandi idee. Il post di Luigi Di Maio sulla sua pagina facebook, inserito ieri alle 13,55 ha raggiunto più di 116mila condivisioni e di 138mila like.
Numeri inarrivabili, di questi tempi, per qualsiasi partito politico. Si dirà : è la loro curva sud, l’elettorato è altro. Non proprio.
Perchè viviamo un’epoca radicale, nell’approccio, nel linguaggio, nell’elettorato. Roberto Weber di Ixè, interpellato in materia, la dice così: “Ormai, e questo vale per i Cinque Stelle e per gli altri, c’è un processo di berlusconizzazione di ogni elettorato. Ogni elettorato è una fazione in guerra, una curva. È molto marginale la parte di votanti di opinione. La mia sensazione è su questa storia i cinque stelle possono perdere mezzo punto, un punto, ma è non il loro Watergate”.
E allora, facciamo un punto.
La politica, nelle campagne di oggi, è comunicazione. E la comunicazione ha una sua logica, delle sue regole: azione, reazione, capacità di dettare l’agenda e influenzare l’opinione pubblica.
L’accusa è quella di non aver rimborsato un milione di euro. E, dunque, la conseguenza è che finita la “diversità ” dei Cinque stelle.
Linea cavalcata dal Pd, senza valutare i possibili contraccolpi. Questo è l’errore.
Il nostro blogger Luigi Crespi, già sondaggista ed esperto di comunicazione, lo spiega così: “Se tu la metti in questo modo, li rafforzi, perchè rafforzi la loro linea del ‘chi sei tu per giudicare?’.
Azione sbagliata, reazione che li aiuta. Errore madornale, quello di Renzi che li ha paragonati a Craxi, evocando i ladri, perchè qui non c’è una tangentopoli e hai dietro un partito che certo ha più scandali.
Altro sarebbe un diverso punto di attacco, quello sì più intelligente. Ovvero dire: se non hai la capacità di scegliere i tuoi parlamentari, che col cavolo che si dimetteranno, come sei in grado di governare un paese? C’è un problema di capacità , competenza, affidabilità “.
E questo è un punto non irrilevante, che ha a che fare con la credibilità complessiva. E con ciò che accadrà dopo il 4 marzo, nel caso davvero Di Maio, così poco accorto conoscitore della gente candidata con lui, dovesse davvero cimentarsi con l’impresa di formare un governo.
Insomma, la linea della verginità etica persa non paga.
Perchè sceglie lo stesso terreno dell’avversario. Per la serie: “Tu hai perso la verginità ” (questa l’accusa), “tu l’hai persa già vent’anni fa con tuoi scandali” (la contro-accusa). Game over.
Andate a vedere i post che girano in rete, che inondano whatsapp comparendo sui telefonini di milioni di elettori, più veloci di ogni discorso e più efficaci, nelle campagne di oggi, di ogni comizio.
Tutti giocati sul “noi abbiamo restituito 23 milioni, voi zero” e dunque “da quale pulpito parlate”.
Ancora una volta Silvio Berlusconi, grande matador di campagne elettorali, l’ha azzeccata, dicono i nostri esperti, rimanendo sul suo terreno.
Sin dal primo giorno i Cinque stelle sono i nuovi comunisti, gente che non ha mai lavorato, pericolosi perchè impoverirebbero i paese, etc, etc, altro che rimborsi: in sostanza, ha delimitato un campo, ha individuato un avversario e gli argomenti per gasare la sua curva, a cui non importa un fico secco delle donazioni dei parlamentari di Di Maio.
Anzi da abile conoscitore di curve, il Cavaliere ha capito subito che l’argomento avrebbe potuto, paradossalmente, aiutare l’avversario.
Figuriamoci se avesse nominato la fine della diversità morale. Ha continuato, come sin dal primo giorno, a bollarli come “peggio dei comunisti”, senza avventurarsi su terreni pericolosi.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply