“NON VOGLIO UN POLIZIOTTO IN SPIAGGIA”: IL FUORIONDA DI SALVINI A FALCONARA
MA QUANDO LO CONTESTANO DAVVERO SI FA PROTEGGERE DA CENTINAIA DI AGENTI
«Adesso mi incazzo… non voglio un poliziotto in spiaggia»: in questo fuorionda pubblicato su Twitter possiamo ascoltare Matteo Salvini che durante il suo comizio a Falconara si rivolge a un membro del suo staff per segnalargli la presenza di poliziotti dopo la contestazione solitaria di un tizio che gli ha rivolto la parola durante il comizio.
Con il microfono in mano il Capitano fa la solita scena: «Se vuoi tre clandestini ospitali a casa tua, che noi di sfigati e spacciatori ne abbiamo abbastanza, se vuoi puoi dare il tuo numero di conto corrente e ospitarli a casa tua, io preferisco aiutare gli anziani in difficoltà », dice.
Poi si rivolge a una persona del suo staff — che viene inquadrato nel video del Fatto Quotidiano — e gli dice: «Allora, adesso mi incazzo… non voglio un poliziotto in spiaggia, capito?». Poi torna a parlare al pubblico: «Ragazzi, io ringrazio le forze dell’ordine ma non c’è bisogno di loro per tenere a bada due sfigati… le Marche siete voi, fatevi sentire», chiude chiamando l’applauso del pubblico.
E viene da domandarsi se questo sia lo stesso Salvini che a Mondragone invece tornò all’inizio di luglio scortato dalla polizia. Come mai all’epoca invece le forze dell’ordine servivano? In ogni caso, come si dice a Roma, Salvini ha fatto due fatiche. Il Fatto quotidiano spiega che i poliziotti sono rimasti al loro posto a fare il loro lavoro:
L’ordine viene ripetuto un paio di volte ma non sortisce gli effetti sperati. Il servizio d’ordine, gestito da un funzionario esperto e molto capace della questura di Ancona, Luigi Di Clemente, non arretra di un centimetro e le misure restano ferree: nessuno si deve ammassare sotto il palco e tanto meno provare il blitz sulla terrazza.
(da “NextQuotidiano”)
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